Era già separata dal marito condannato per mafia, "nessuna irregolarità sul reddito di cittadinanza"
Sono state depositate le motivazioni. Una quarantenne è stata assolta
Gela. Per l'accusa, ottenne il beneficio del reddito di cittadinanza non dichiarando la condanna subita dal marito per mafia, che le avrebbe precluso il riconoscimento. Una contestazione che però è caduta in giudizio, portando all'assoluzione di una quarantenne. Sono state depositate le motivazioni, rilasciate dal giudice Marica Marino. Anche la procura, al termine del dibattimento, ha indicato l'assoluzione della donna. La difesa, rappresentata dall'avvocato Francesco Minardi, ha provato che in realtà ben prima della presentazione della domanda, tra la quarantenne e il marito, intanto detenuto proprio per la condanna patita, il rapporto si era concluso, con la separazione. Successivamente, venne definito il divorzio. Come ha sostenuto la difesa e confermato il giudice nelle motivazioni, l'imputata non aveva alcun obbligo di indicare la condizione dell'ex marito. Ragioni che hanno portato all'assoluzione.
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