Gela. Il “licenziamento” di tutti gli assessori del Movimento cinque stelle, lo stesso che ha sostenuto Messinese in campagna elettorale, i rapporti fin troppo ambigui con Eni e una vicenda rifiuti
che si trascina ancora con le proroghe del servizio.
La mozione dei grillini. Sono questi i pilastri principali che i consiglieri del Movimento cinque stelle pongono a fondamento della loro mozione di sfiducia al sindaco e alla sua giunta. Un rapporto, quello tra i grillini e Messinese, interrottosi solo pochi mesi dopo la vittoria alle amministrative. “Le motivazioni inserite nella nostra mozione di sfiducia – dice il capogruppo del Movimento cinque stelle Simone Morgana – sono perfettamente aderenti a quanto richiesto dalla normativa in materia. Su questo non c’è alcun dubbio. Per noi, è una gestione amministrativa fallimentare”. A mancare, ovviamente, sono le firme necessarie. Quella dei grillini sembra una mozione destinata a non arrivare mai in aula, ferma a quattro firme, le loro. Allo stesso tempo, i consiglieri del Movimento cinque stelle ribadiscono la totale bocciatura del “sistema” Messinese. Dalla Ghelas alla gestione delle spese per le missioni, passando per il Piano regolatore generale e per mozioni e atti d’indirizzo mai presi in considerazione dalla giunta. Il sindaco ha tradito il programma presentato alla città e, almeno per i grillini, deve andare a casa. Come? Questo è ancora difficile da capire. A mancare sono soprattutto i numeri per far passare l’eventuale mozione.