Gela. “Scelte aziendali unilaterali che mettono a rischio il personale e fanno mancare qualsiasi possibilità di concertazione”. Lavoratori e sindacati pronti alla mobilitazione? E’ tensione tra i segretari provinciali dei chimici di Filctem, Femca e Uiltec e i vertici di raffineria. Tutto ruota intorno ad una serie di decisioni adottate dai manager dell’azienda che sarebbero in contrasto con la volontà di rilanciare i rapporti con il sindacato e, soprattutto, di assicurare la piena collocazione dei dipendenti, ancora in servizio tra gli impianti di raffineria. I segretari Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania parlano di “atteggiamenti provocatori palesemente incompatibili e incomprensibili”. “Gli assetti organizzativi unilaterali aziendali – continuano – sulla conduzione degli impianti in esercizio, risultano inadeguati e non supportati da una formazione specifica. Tale contesto denota un obiettivo societario mirato solo ad una riduzione numerica di personale. E’ evidente che con tale atteggiamento si vuole eludere il confronto tra le parti. L’obiettivo sindacale invece mira a dare ai lavoratori un assetto lavorativo senza condizioni di stress e con un’attenzione particolare sui temi della sicurezza, della salute e della salvaguardia dell’ambiente”. I manager Eni, inoltre, non avrebbero dato seguito alle tante richieste di incontro giunte anche dalle rsu di fabbrica. “Le segreterie territoriali, congiuntamente alle rsu – concludono i segretari della triplice – hanno contribuito con grande senso di responsabilità alla complessa gestione di riconversione e pertanto non accettano le modalità con cui l’azienda oggi intende gestire la fase di riorganizzazione del sito perché non è possibile continuare tale progetto in assenza di un confronto condiviso tra le parti”. Senza risposte da Eni, lavoratori e sindacati sono pronti alla mobilitazione.