“Eni dica quanti operai lavorano”, il consiglio si spacca: il centro sinistra vuole chiedere i danni

 
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Gela. La tregua politica promessa sul caso Eni sembra definitivamente messa in soffitta. I due documenti. E’ stato scontro in aula consiliare proprio nel corso di una riunione convocata per fare il punto della situazione dopo l’audizione davanti alla commissione attività produttive dell’Ars. Alla fine, sono spuntati due diversi documenti appoggiati da schieramenti piuttosto eterogenei. L’aula ha bocciato, con un unico voto di scarto e con l’astensione del presidente Alessandra Ascia, quello proposto dal forzista Salvatore Scerra, appoggiato da Forza Italia, lista Musumeci, Movimento 5 Stelle, Reset 4.0 e dall’esponente di Un’Altra Gela Salvatore Sammito. In sostanza, i consiglieri favorevoli chiedevano che l’Eni fornisse un dettagliato elenco di tutti i lavoratori impiegati nei cantieri fino al gennaio del 2016, una richiesta legata soprattutto ai numeri snocciolati dai manager della multinazionale durante l’audizione all’Ars. Proprio il forzista Scerra ha respinto le richieste di ritirare l’atto, arrivate soprattutto dai banchi del Pd. Per i democratici, così come per i consiglieri del gruppo di centro sinistra, sarebbe inutile chiedere dati che Eni ha già fornito, senza motivarli, nel corso dell’audizione. “Non lo ritiro – ha detto il forzista Scerra – per il semplice motivo che non accetto richieste che arrivano da consiglieri fin troppo legati a manie di protagonismo”. Così, si è andati allo scontro, con i numeri che però hanno premiato il gruppo di centro sinistra, appoggiato anche dall’esponente di Un’Altra Gela Salvatore Farruggia. Ma, ovviamente, non poteva mancare la contromossa organizzata dal centro sinistra. E’ stato il democratico Giuseppe Ventura a dare lettura in aula di un altro documento che, oltre a chiedere di approfondire il rispetto di quanto indicato nel protocollo del novembre di due anni fa, dà mandato all’amministrazione comunale di adire eventuali vie legali contro Eni per inadempimento contrattuale. Una strada, stando a chi ha firmato il documento, comunque percorribile anche al fine di ottenere un eventuale risarcimento. Allo stesso tempo, l’esponente del Megafono Sara Bonura ha chiesto che a riferire davanti al civico consesso siano anche i deputati regionali del territorio, Giuseppe Arancio, Pino Federico e Giancarlo Cancelleri, presenti all’audizione palermitana. Una cosa è certa, la delusione è sempre più evidente sul volto di quei pochi operai dell’indotto presenti in aula.

Botta e risposta Siragusa-grillini. L’unico punto che sembra aver accomunato i consiglieri, invece, è la netta critica a quanto riferito dai manager Eni in commissione attività produttive all’Ars. Guido Siragusa del Polo Civico, carte alla mano, ha praticamente ricostruito tutte le tappe di una vicenda che rischia di far sprofondare ulteriormente la città. “L’audizione in commissione – ha spiegato – ha danneggiato l’intera vertenza. Per il presidente Giuseppe Laccotto, esponente del Pd, sembra essere tutto a posto e, addirittura, ha espresso reazioni favorevoli davanti a quanto indicato da Eni. Evidentemente, è stato mal informato o non ha granché studiato l’intera vicenda”. Per Siragusa il protocollo sarà un fallimento soprattutto qualora non si proceda alla riduzione della percentuale delle royalties che Eni deve versare e, inoltre, sulla piattaforma Prezioso K incombe il peso sia del referendum nazionale sia del ricorso al Consiglio di Stato. L’esponente di centro sinistra ha chiamato alle proprie responsabilità i grillini, ritenuti del tutto contrari sia al protocollo di due anni fa sia alla riduzione delle royalties. “La città sarà destinata al declino industriale – ha risposto il consigliere a cinquestelle Simone Morgana – anche qualora si concretizzasse un protocollo al ribasso come quello di due anni fa che non garantisce nessuna piena occupazione”. Lo stesso Salvatore Scerra ha invece puntato il dito verso i sindacati, accusati di attaccare la politica e allo stesso tempo di non essersi presentati davanti alla commissione attività produttive seppur regolarmente convocati, e contro il presidente Rosario Crocetta, a sua volta assente all’incontro. Sono stati, invece, Sara Bonura del Megafono e Vincenzo Cascino della lista Musumeci a sollevare il caso dei consiglieri comunali presenti in ordine sparso all’audizione all’Ars nonostante l’originario accordo prevedesse di organizzare una delegazione in rappresentanza di tutto il civico consesso. In apertura, invece, era stato Salvatore Gallo del Pd ad esporre i contenuti dell’incontro palermitano al quale ha partecipato delegato dal presidente Alessandra Ascia. Lo stesso esponente democratico ha bollato come insoddisfacente l’esito dell’audizione. L’aula, invece, ha detto sì ad un documento a sostegno della vertenza avviata dagli agricoltori del territorio.    

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