Emergenza virus, detenuta in semilibertà potrà non rientrare in carcere: “Libera fino al 3 aprile”

 
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Gela. In piena emergenza Coronavirus e con molte carceri sferzate dalle proteste dei detenuti, un provvedimento che potrebbe aprire un precedente importante arriva dal tribunale di sorveglianza di Agrigento. Al giudice Walter Carlisi si è rivolto il legale della quarantacinquenne Giovanna Pisano, detenuta per una condanna definitiva, scaturita da reati di truffa commessi tra Gela e Niscemi. La donna era sottoposta al regime di semilibertà, con la possibilità di svolgere attività sociale e di volontariato fuori dal carcere. L’unico obbligo era il rientro serale nella struttura dove era stata reclusa. Il difensore, l’avvocato Maurizio Scicolone, ha proposto istanza chiedendo che almeno fino al prossimo 3 aprile, termine fissato dal governo per verificare l’esito delle misure emergenziali, la donna possa non far rientro in carcere, anche per impedire tensioni e rischi di contagio all’interno delle struttura. Il magistrato ha accolto la richiesta, consentendo alla quarantacinquenne, fino al prossimo 3 aprile, di non rientrare, potendo invece rimanere nella sua abitazione.

Il timore espresso dal legale, oltre ad ulteriori questioni di diritto, era l’eccessiva tensione che si sarebbe potuta creare al momento del rientro in carcere della donna, dopo la sua attività giornaliera all’esterno. Il magistrato ha valutato favorevolmente la richiesta. “Una decisione di civiltà, anche giuridica”, spiega il legale.

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