Gela. Un segnale preoccupante che costituisce una sorta di allerta sociale. Per i civici di “Una Buona Idea”, fatti come le recenti rapine possono essere prevenuti solo dando possibilità di lavoro e creando un contesto sociale differente, strutturato su vere tutele. “Gli ultimi fatti criminosi accaduti nella nostra città sono un termometro per nulla rassicurante di quello che potrebbe trasformarsi in un’escalation. Quel che si è consumato negli ultimi giorni e ci riferiamo tanto alle rapine nei supermercati tanto a quella consumatasi presso la sede della posta del quartiere di Settefarine, rappresenta una pentola a pressione destinata ad esplodere con il serio rischio di coinvolgere tutti. Siamo nel bel mezzo di una transizione politico-sociale – spiegano il segretario Giovanni Giudice e i dirigenti del movimento – nella quale misure nazionali di sostegno via via stanno subendo una riduzione graduale, prima della loro totale scomparsa. Abbiamo timore che questa transizione possa favorire l’assedio di episodi come quelli già verificatisi. Una lettura reale impone allora che tutti concorrano a creare le condizioni per depotenziare quella che potrebbe trasformarsi in una vera escalation, ad un certo punto impossibile da recuperare”. Aziende locali e istituzioni devono essere in prima fila e i civici richiamano anche il ruolo di Eni.
“È tempo allora che ognuno faccia la propria parte attraverso un’azione condivisa di repressione finalizzata alla creazione di luoghi ed occasioni di lavoro. Le scuole di formazione si organizzino in modo ancora più capillare per immettere immediatamente nel mondo del lavoro gli studenti, la stessa Eni favorisca e prediliga l’impiego di forza lavoro di cittadini locali. Quelle aziende che operano sul territorio non ritardino il pagamento dei dipendenti. Il Comune che è candidato oggi, grazie ai diversi cantieri del Pnrr che ci auguriamo partiranno a breve, e alle altre linee di finanziamento, ad accogliere aziende e lavoratori, velocizzi le procedure così da consentire di mettere in atto una vera rigenerazione economica e lavorativa. Si metta in moto, ognuno per la propria parte, un’azione di repressione seria e si apra un dibattito che coinvolga tutte le forze sane della città, sociali, politiche, imprenditoriali e scolastiche Ognuno nel proprio ruolo sappia di essere coinvolto in un vero e proprio coordinamento attivo che vada verso la direzione di una terapia d’urto reale”, concludono i civici .