Gela. Il centrodestra si prende la paternità politica dell’emendamento “sblocca royalties” che l’Ars ha rilasciato ieri notte. Il parlamentare di Fratelli d’Italia Giuseppe Catania, che a sua volta aveva fatto da apripista con una sua proposta, qualche “richiamo” però lo fa. Non lo cita ma si riferisce all’azzurro Michele Mancuso, a sua volta impegnato in questa fase che ha condotto al voto d’aula di ieri. “Nell’ambito della finanziaria regionale è stato trattato ed approvato, con mia grande soddisfazione, l’emendamento a firma del governo Schifani che prevede una modifica all’uso delle royalties con una conseguente maggiore flessibilità, a partire dal 2023 e per due anni. Sono soddisfatto – dice Catania – che il governo abbia presentato questo emendamento, di fatto in coerenza con l’emendamento a mia firma, presentato nei giorni scorsi tendente a dare una boccata d’ossigeno alle casse comunali ed al bilancio della città di Gela”. Catania ha poi preferito cedere il passo al governo ma le parole di Mancuso, che ha messo in discussione l’efficacia della sua proposta, il parlamentare meloniano non le dimentica. “Mi permetto di segnalare che qualche mio collega, improvvidamente e con un pizzico di superficialità, aveva dichiarato alla stampa che la mia proposta era inutile e non a norma. A questo collega – conclude – mi permetto di suggerire maggiore approfondimento nella valutazione dei provvedimenti, avendo cura delle esternazioni per la prossima volta”.
Fino ad oggi, il meloniano e l’azzurro, che hanno corso soprattutto per la leadership nel centrodestra del Vallone, non sono mai parsi in sintonia e la vicenda royalties lo dimostra.