Gela. A fine mese gli studiosi del progetto Micos, Mediterranean International centre of studies, lasceranno la sede del Comune di largo San Biagio. La decisione è di Giuseppe La Spina, referente delle cinque università
convenzionate con l’iniziativa che dall’inizio dell’anno ha permesso di realizzare attività di studio e ricerca di beni di interesse archeologico nel territorio.
Nelle mani della Soprintendenza al Mare sono finiti i primi dati elaborati dagli studiosi di tutta Europa. Un altro gruppo ha analizzato reperti utili a ricostruire il periodo preistorico del territorio. In totale, negli ultimi due mesi, in città sono approdati 62 ricercatori, tra studenti e docenti provenienti dalla Spagna. E’ stata sospesa, invece, la prossima attività di ricerca. Gli studiosi dell’università portoghese non verranno in città.
“Dall’inizio dell’anno la situazione anche con l’amministrazione comunale è mutata – spiega La Spina – Godo della stima del sindaco Fasulo ma non di tutti i componenti della sua giunta. Una situazione poco chiara che mi ha costretto a sospendere, momentaneamente, la collaborazione in città con le università che rappresento. Il progetto è importante ma per andare avanti deve essere condiviso da tutti. Soprattutto – continua La Spina – Qualcuno si è permesso di affermare che la sede di largo San Biagio fosse diventata un Bed e Breakfast con tanto di posti letto e docce. Accuse infondate che hanno svilito la natura del progetto. Non accetto le critiche gratuite. Avrei preferito anche una decisa presa di posizione da parte dell’amministraizone comunale”.
Il primo cittadino Angelo Fasulo, intervenuto sulla questione, sostiene che la struttura ha ospitato gli studiosi e non ha subito modifiche strutturali. “Non è stata mai realizzata una doccia nei locali comunali – spiega il sindaco – Avevamo autorizzato l’utilizzo dei bagno per sciacquare le mute dei subacquei impegnati nelle attività di ricerca. Per agevolare questo servizio, qualcuno è stato costretto a collocare sul rubinetto un supporto in gomma”.
La convenzione per l’utilizzo dei locali comunali, ex sede delle ripartizioni dei settori Istruzione e Sport e turismo, era stata sottoscritta da La Spina con il sindaco Angelo Fasulo e l’assessore Giuseppe Ventura all’inizio dell’anno. La stessa prevedeva a possibilità di agevolare l’attività dei ricercatori fornendo aule studio individuate proprio nei locali di largo San Biagio. La vicenda era approdata anche in consiglio comunale, con una interrogazione presentata da Terenziano Di Stefano, esponente di Articolo 4.
“Penso che dietro ci siano interessi di alcuni politici – conclude Giuseppe La Spina – che non premiano un progetto di rivoluzione culturale in questa città. Non mi spiego, infatti, la visita a sorpresa di Nuccio Mulè e dell’assessore Giovanna Cassarà. La sede di largo San Biagio, comunque, è aperta a tutti”.