Dubbi sui dati Arpa, tre tecnici a processo: “Sversamento idrocarburi su molto più esteso”

 
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La zona dello sversamento

Gela. Gli idrocarburi sversati in contrada Armatella, a ridosso della statale 117 bis Gela-Catania, non avrebbero intaccato solo la matrice dell’acqua superficiale, come invece indicato nei dati forniti da tre tecnici Arpa, finiti a processo. “Venne accertato – ha detto un militare della capitaneria di porto che si occupò delle verifiche – che in realtà lo sversamento aveva interessato un’area di almeno 5.800 metri quadrati e anche la matrice suolo”. Lo sversamento, secondo quanto spiegato in aula, sarebbe stato quindi molto più esteso, rispetto a quanto riportato nelle conclusioni dell’Arpa. A rispondere alle accuse, sono i tecnici dell’Agenzia regionale Mario Carbone, Maria Cannas e Patrizia Biondo. I pm della procura non escludono che quei dati siano stati volutamente alterati. Gli idrocarburi affluirono in superficie a causa di un guasto ad una condotta sotterranea di Enimed.

L’azienda, dopo quanto accaduto, avviò interventi di bonifica, in un’area dove comunque erano presenti anche campi coltivati. Le difese dei tre tecnici escludono irregolarità e hanno fatto riferimento alle condizioni nelle quali venne effettuato il sopralluogo nella zona. Il guasto che causò la fuoriuscita risale ormai a sei anni fa.

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