Gela. La seduta consiliare di ieri sera, con la maggioranza che ha dovuto cedere il passo all’opposizione sulla disciplina delle case del commiato, qualche campanello d’allarme, del resto neanche troppo inatteso, l’ha fatto suonare. I consiglieri più vicini al sindaco Lucio Greco, pur senza esternare un plateale disappunto, qualche occhiata di fuoco l’hanno rivolta, seppur virtualmente, ai forzisti. Forza Italia, che da tempo attende il via libera dell’avvocato Greco per rafforzare la presenza in giunta, non starebbe dando il sostegno previsto. Troppo spesso, gli azzurri appaiono depotenziati, assicurando un solo voto e non i due che potrebbero invece garantire. Se i “lealisti” vicini a Greco non risparmiano perplessità sulla condotta forzista; c’è invece, fuori dall’assise civica, chi ha già voltato pagina, allontanandosi dall’alleanza con il primo cittadino e Forza Italia. “Non ci sono molti dubbi – dice il segretario provinciale del Pd Peppe Di Cristina – in città, gli unici partiti con riferimenti nazionali veri sono il Pd e il Movimento cinquestelle. Da Forza Italia, invece, registriamo una totale assenza. Quando al Ministero per il Sud c’era l’ex ministro Giuseppe Provenzano, eravamo vicini al Contratto istituzionale di sviluppo e nel novembre di un anno fa si tenne una call tra Provenzano, il sindaco Lucio Greco, l’ingegnere Pietro Inferrera e il deputato regionale del Pd Giuseppe Arancio, con l’obiettivo di andare avanti nell’iter. Questi sono i fatti. Invece, da quando il ministero è forzista, con Mara Carfagna, il silenzio è totale”. Provenzano, che dopo l’esperienza nel governo Conte è vicesegretario nazionale del Pd, potrebbe essere in città a fine settembre. Non c’è una data precisa. I dem stanno lavorando, con contatti tra il segretario Di Cristina e quello cittadino Guido Siragusa. Lo stesso Di Cristina, che lo scorso anno scrisse la parola fine sull’alleanza con Greco, vede inoltre un sindaco ormai piuttosto isolato.
“Non trova riferimenti sicuri né nel centrodestra né nel centrosinistra – dice ancora – Forza Italia, in città, non assicura neanche i voti all’assise civica. Alla Regione, è tra le forze responsabili dei tagli dei finanziamenti e a Roma il silenzio è totale e non solo sul Cis. Mi sembra che anche Italia Viva possa essere ai titoli di coda, visto quello che sta accadendo in Sicilia. Nel Pd, le porte sono aperte, ma teniamo anzitutto alla nostra coerenza, tanto da aver rinunciato ai posti in giunta, quando ci siamo accorti che il progetto di Greco non avrebbe avuto alcuna prospettiva”. Se gli affondi democratici arrivano a conclusione di un rapporto politico, mai veramente decollato, il sindaco dovrà però valutare quello che sta accadendo tra i suoi alleati. L’area “critica” potrebbe continuare a farsi sentire, in maniera ancora più insistente.