Gela. Sono pesanti le condanne pronunciate dal collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Marica Marino e Fabrizio Giannola), nei confronti dei coinvolti nel blitz “Cruis”. Il collegio ha confermato la quasi totalità dei capi di accusa, tutti concentrati sul traffico di droga. Le pene maggiori, ricalcando le richieste dei pm della Dda di Caltanissetta, sono state imposte a Nicola Liardo (ventuno anni e due mesi di detenzione), Manuel Ieva (venti anni) e Crocifisso Di Gennaro (venti anni). Erano le tre figure di riferimento dell’indagine e secondo gli inquirenti avrebbero dettato tempi e modi del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti. Nei loro confronti non è stata riconosciuta l’aggravante mentre nel dispositivo letto in aula c’è il riferimento alla continuazione con precedenti sentenze. Ieva e Di Gennaro, di recente, sono stati raggiunti da misura di custodia cautelare in carcere per il blitz antimafia “Ianus”. Tredici anni e quattro mesi è l’entità della pena decisa per Francesco Barbagallo e Vincenzo Ieva; dieci anni e dieci mesi a Vincenzo Vella; sette anni e sei mesi per Giuseppe Barbagallo; otto anni ad Antonino Santonocito; sette anni a Vincenzo Cannizzo e Monia Greco; sei anni e nove mesi per Almarin Tushja. La prescrizione ha invece riguardato le posizioni di Rosario Marchese e Valentina Bellanti (nella vicenda della compravendita del bar “Cruis” monitorato dagli inquirenti come punto di spaccio) e ancora quelle di Fail Menkai, Salvatore Santagati, Giovanni Palmieri e Nunzio Vasile. La prescrizione è stata indicata, solo per pochi capi, pure rispetto ad alcuni dei condannati.
I carabinieri concentrarono il focus sugli affari di Di Gennaro, piazzando sistemi video nei pressi della sua abitazione ma anche a ridosso di quella dei Liardo. Per l’accusa, l’attività legata alla droga non si sarebbe mai fermata, neppure durante i periodi di detenzione degli imputati, legati spesso da vincoli familiari e di parentela. I collegamenti attivi erano principalmente con i fornitori della zona ragusana e con quelli catanesi. Le difese, durante la lunga istruttoria, hanno invece fornito conclusioni differenti, negando l’esistenza di un gruppo costantemente impegnato nel mercato degli stupefacenti, movimentando quantitativi consistenti. Tra i legali degli imputati, gli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Cristina Alfieri, Giovanna Cassara’, Desiree Iaglietti Enrico Aliotta e Walter Tesauro. Le motivazioni saranno depositate nel termine di novanta giorni.