Droga, mafia e armi, dopo blitz "The wall" chiuse le indagini: Dda, "il capo era Ferrara"

L'attenzione si concentrò sui molti incontri che venivano organizzati al bar dei “Muretti” a Macchitella, gestito dall'avvocato. Per l'accusa, il gruppo si muoveva attraverso la famiglia di mafia dei Rinzivillo

30 ottobre 2025 19:33
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Gela. Droga e armi erano i punti cardine, secondo i pm della Dda di Caltanissetta, per un gruppo che si sarebbe mosso attraverso la copertura della famiglia Rinzivillo di Cosa nostra. Le indagini sono state chiuse e riguardano i fatti della maxi inchiesta “The wall”. Sono in totale ventiquattro i coinvolti. Per gli investigatori, “il capo e promotore” era l'avvocato Grazio Ferrara. Sarebbe stato lui, infatti, a creare canali per l'approvvigionamento di consistenti quantitativi di sostanze stupefacenti, soprattutto appoggiandosi all'albanese Elvis Ziu, attivo nel nord Italia. Molto vicini a Ferrara, per la droga, sarebbero stati Giovanni Rinzivillo e Alessandro Peritore, a loro volta già in contatto con altri fornitori all'ingrosso. L'affare del traffico di droga, per l'accusa, veniva gestito anche dal carcere, attraverso telefoni che entravano nelle strutture detentive. Nelle scorse settimane, i giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta hanno annullato sul punto delle contestazioni di mafia ma i pm della Dda, nel provvedimento di chiusura indagini, confermano invece la loro ricostruzione, fondata proprio sull'incidenza della famiglia di mafia. Le indagini condotte dai carabinieri sono state chiuse per le posizioni di Grazio Ferrara, Giovanni Rinzivillo, Alessandro Peritore, Elvis Ziu, Luigi Belviso, Raffaele Belviso, Osvaldo Bocchieri, Nunzio Caci, Emanuele Del Noce, Claudio Di Leo, Giuseppe Emmanuello, Maria Grillo, Angelo Lorefice, Sergio Messana, Alì Messaoudi, Salvatore Morello, Flavio Nicastro, Giuseppe Nicastro, Daniele Nocera, Arnaldo Peritore, Antonino Raitano, Luigi Rinzivillo, Vincenzo Tilaro e Michele Tomasella. Tra i coinvolti, un minorenne, per il quale procede la procura minorile nissena. Gli investigatori sono certi che gli introiti maggiori arrivavano dalla droga. Sono state ricostruite inoltre consegne di armi e lo stesso Ferrara ne avrebbe avuto a disposizione. L'attenzione si concentrò sui molti incontri che venivano organizzati al bar dei “Muretti” a Macchitella, gestito da Ferrara. Intercettazioni audio e video hanno permesso di analizzare i contatti per la compravendita di droga e il passaggio di somme di denaro. Dopo la chiusura delle indagini, i pm della Direzione distrettuale antimafia potrebbero richiedere il rinvio a giudizio. I coinvolti sono assistiti dagli avvocati Flavio Sinatra, Filippo Spina, Davide Limoncello, Rosario Prudenti, Carmelo Tuccio, Carmelo Brentino, Giovanni Restivo, Domenico Trinceri, Giovanni Sanfilippo, Salvo Macrì, Salvatore Vitale, Vittorio Basile, Daniela Salamone, Raimondo Maira, Salvatore Candura, Giuseppe Cascino, Cristina Alfieri, Martina Petrantoni, Massimiliano Bellini, Rosaria Sammartino e Lucia Curatolo.

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