Gela. La droga, quasi mezzo chilo di marijuana, era nascosta nel vano dell’ascensore, in un’area comune di una delle palazzine popolari di Scavone. I poliziotti, sette anni fa, arrestarono Alessandro Di Fede. Nei confronti del trentenne, per quei fatti, oggi è arrivata la condanna a due anni e otto mesi di reclusione. Nel corso del dibattimento, in base a quanto spiegato nelle conclusioni dal pm Pamela Cellura, è stato provato che la droga fosse nella disponibilità esclusiva dell’imputato, per lo spaccio. Venne trovata all’interno di una scatola di scarpe, della stessa marca di quelle portate da Di Fede. La richiesta del pm era di quattro anni di detenzione. La pronuncia del giudice Miriam D’Amore è stata di entità più limitata.
I difensori, gli avvocati Nicoletta Cauchi e Floriana Trainito, hanno nuovamente messo in dubbio la riconducibilità al trentenne di quel quantitativo di marijuana, ritrovato in un’area dello stabile accessibile a tutti i residenti. I poliziotti giunsero nella palazzina di Scavone sulla base di quanto accertato da alcune intercettazioni telefoniche, legate ad un’altra inchiesta.