Droga e disagio psichico, allarme servizi sanitari in città
Crack, cocaina e psicosi dilagano in città. SERD e psichiatria al collasso. L’assessore Caci lancia l’allarme: “Servono rinforzi subito”.
Gela. Le storie arrivano da ogni angolo della città. Giovani appena maggiorenni, padri di famiglia, lavoratori, donne. Il crack e la cocaina non conoscono barriere sociali: attraversano quartieri popolari e zone residenziali, senza distinzione di età né di ceto.
A fronte di un fenomeno così diffuso, il SERD dovrebbe rappresentare il primo presidio di ascolto, accoglienza e cura. Eppure, la carenza di personale rende il servizio sempre più fragile. Le liste d’attesa si allungano, le famiglie restano senza supporto, e chi cade nel tunnel delle dipendenze rischia di non trovare alcuna risposta.
“La situazione è gravissima. Molti dipendenti sono andati in pensione, altri lo faranno a breve – spiega l’assessore Caci - Abbiamo bisogno di un potenziamento immediato del SERD, perché parliamo di centinaia di famiglie che ogni giorno bussano alla porta dei servizi. Non possiamo lasciarle sole, per questo chiediamo con forza all’Asp di intervenire subito”.
Il grido d’allarme non riguarda solo le dipendenze. Ogni giorno i Servizi Sociali, in collaborazione con il Centro di Salute Mentale, affrontano centinaia di casi di disabilità psichica. Un fronte altrettanto delicato, che soffre della stessa carenza di risorse.
In città manca un reparto di psichiatria: un vuoto che pesa nella gestione quotidiana dei pazienti e che costringe le famiglie a spostamenti continui verso altre strutture.
“Abbiamo bisogno anche di un potenziamento dei servizi psichiatrici – aggiunge l’Assessore - Non possiamo continuare a gestire casi così complessi senza un reparto dedicato in città. È fondamentale che l’Asp ascolti questo appello, perché la salute dei nostri cittadini non può più aspettare”.
Droga, disagio psichico, famiglie senza punti di riferimento. Alla città servono risposte immediate. L’assessore Caci chiama in causa l’Asp: ora la comunità attende che dall’allarme si passi all’azione.
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