Droga dalla Germania, “affare gestito da Rinzivillo”: fissato giudizio di appello

 
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Gela. Sarebbero loro gli organizzatori di un traffico internazionale di droga, con basi logistiche anche in Germania e in altri stati europei, come emerso nell’inchiesta “Cleandro”. Lo scorso gennaio il gup del tribunale di Caltanissetta ha emesso sei condanne e quella più pesante, a ventiduenne anni e due mesi di reclusione, ha riguardato il sessantenne Salvatore Rinzivillo, attualmente detenuto al 41 bis e ritenuto il vero organizzatore dell’affare della droga, anche per finanziare le attività del clan. A luglio, si terrà il giudizio di appello, con udienza che è già stata fissata, davanti alla Corte d’appello di Caltanissetta. Insieme a Rinzivillo, nel giudizio abbreviato di primo grado, c’erano anche i presunti uomini di fiducia, Ivano Martorana (condannato a diciotto anni di detenzione) e Paolo Rosa (per lui la pena disposta dal gup è a dodici anni). In Germania, i contatti più stretti Rinzivillo li avrebbe avuti con alcuni agrigentini, da tempo residenti fuori dall’Italia.

Nove anni di reclusione sono stati imposti a Salvatore Gueli e Nicola Gueli, assolti però dal reato di associazione mafiosa. Quattro anni sono stati decisi per Mario Cassaro, anche in questo caso escludendo l’aggravante mafiosa. Il gruppo sarebbe riuscito a movimentare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, che arrivavano in Italia, con la copertura di Cosa nostra. I legali di difesa, a luglio, esporranno le ragioni dei loro ricorsi. Anche in primo grado hanno escluso l’esistenza di un’organizzazione, attiva nel traffico di droga. A gennaio, però, il gup del tribunale nisseno, Santi Bologna, ha ritenuto fondata la linea portata avanti dalla Dda di Caltanissetta, individuando soprattutto in Rinzivillo, Martorana e Rosa, i punti cardine del traffico di droga. Altri presunti complici sono a dibattimento, davanti al collegio del tribunale di Gela. Si tratta di Riccardo Ferracane, Giuseppe Cassaro, Vincenzo Spiteri, Gabriele Spiteri e Francesco Doddo Tra i legali di difesa, ci sono gli avvocati Roberto Afeltra, Salvatore Pennica e Alfonso Neri.

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