Gela. E’ sempre un motivo d’orgoglio per una città sapere che non pochi suoi figli hanno raggiunto l’eccellenza in vari campi della scienza, dell’arte, dello sport, della danza, della musica o in qualunque altra branca del sapere, sia che operino in città, sia che lo facciano in luoghi piuttosto lontani. Forse qualcuno ricorderà ancora come chi scrive abbia colto, nel tempo, l’occasione per gratificarli con opportuni e doverosi elogi. Il caso che oggi vorrei argomentare riguarda un figlio gelese che presta la sua opera nel campo medico dividendosi tra la terra natia e la bella città di Ferrara. Mi riferisco al dott. Filippo Pepe, Odontoiatra specializzato in ortodonzia dove ha raggiunto ragguardevoli risultati in virtù di una scuola che è punto di riferimento per l’Italia, l’Europa e non solo; questa scuola è l’Università di Ferrara. Fin qui, il nostro personaggio ha già dato saggio del suo valore del quale sono stato, in un non lontano mio precedente intervento, anche il cantore. Ma oggi apprendo con molto piacere che il dott. Filippo Pepe, che col padre Enzo condivide lo studio medico nella Clinica Santa Chiara, (recentemente inaugurata con la massiccia presenza di amici ed estimatori), ha fatto qualcosa di più. Lui, componente di un gruppo di giovani talentuosi, specializzati in ortognatodonzia proprio nella prestigiosa università di Ferrara, sotto la supervisione e le illuminanti indicazioni dei loro maestri, i proff Giuseppe Siciliani e Luca Lombardo, dei quali ho già messo nel debito rilievo le qualità umane e gli straordinari curricula, è stato incaricato dai vertici dell’Universita di intraprendere lo studio e la ricerca di materiali che potessero dare una svolta rivoluzionaria nel mondo dell’Ortognatodonzia. Questo hanno fatto i vertici dell’Università in questione, con una lungimiranza tale da rasentare la profezia: affidare a un gruppo di giovani un progetto così impegnativo. Per affrontare questo argomento si rende doverosa quanto necessaria una premessa di natura estetico-esistenziale.
E’ piuttosto noto come una bocca colpita da un disordine dentario possa condizionare pesantemente la vita di relazione di una persona. Di questo problema si occupa la Ortognatodonzia, del trattamento della malposizione di denti e ossa e dei relativi rimedi per scongiurare possibili danni alla respirazione, alla masticazione e alla fonazione, col rischio che possano magari sfociare in vere e proprie patologie, senza, peraltro, trascurare il lato estetico, con disagi esistenziali facilmente comprensibili. Oggi si può tranquillamente parlare di autentica rivoluzione nel campo degli allineatori per almeno due motivi. Il primo riguarda la scoperta di nuovi materiali biocompatibili; il secondo riguarda il drastico accorciamento dei tempi di applicazione dell’allineatore nelle ventiquattro ore che si riducono alle sole ore notturne. E proprio in questo versante, cioè nella ricerca e nello studio dei materiali, della loro composizione chimico-fisica e della loro adattabilità nel progettare e realizzare un innovativo allineatore, che il dott. Filippo Pepe, peraltro autore della digitalizzazione della stessa Università, consentendole così di poter comunicare direttamente e in qualsiasi momento con le più prestigiose Università del mondo. ha dato il suo maggior contributo, a cominciare sin dai primi passi fino alla realizzazione del prototipo definitivo; il tutto in collaborazione col formidabile gruppo di ingegneri della Sweden & Martina. Si è trattato di un lavoro piuttosto lungo e faticoso della durata di oltre tre anni. Il Noxi, così è stato denominato il nuovo e rivoluzionario allineatore, costruito interamente in Italia, produce effetti più mirati rispetto ai tradizionali,trasparenti allineatori, potendo modulare i picchi di forza laddove più critici sono i punti dell’arcata da trattare. Ma ciò che fa la fortuna di questo nuovo allineatore è la possibilità che ha l’ortodontista in ogni angolo del Paese di essere seguito e assistito direttamente, mediante un portale, da uno degli ortodontisti protagonisti della ricerca, nell’applicazione e nel giusto adeguamento del nuovo allineatore
Parlavamo anche dell’aspetto eminentemente estetico della ricerca. Ebbene, è anche la bellezza il traguardo primario cui mira l’ortognatodonzia. Potremmo chiamare l’ortognatodonzia la scienza del sorriso. Poeti e narratori non si sono certo risparmiati nell’evidenziare gli effetti terapeutici nonché empatici del sorriso. Noi ci presentiamo al mondo con la parte immediatamente visibile e impattante che è il viso, ed in particolare la bocca.E’ proprio per questo che ogni persona ha diritto di presentare la propria immagine più bella. E non è certo un mistero che la bocca nasconda un’arma “letale” che è il sorriso. Infatti, un bel sorriso predispone naturalmente al bello, crea una linea empatica tra due persone, tra una persona e una moltitudine e non c’è alcun dubbio che quando sorridiamo qualcosa d’importante avviene sempre. Insomma, un bel sorriso veste l’anima del suo abito migliore. E per dire quanto potere possa esercitare un sorriso, un autore inglese (Neil Gaiman) riferendosi a una lei, ha detto pressappoco, che il suo sorriso avrebbe potuto fermare persino una rivoluzione.