Dopo la Ascia cosa succederà nel Pd? I “ribelli” rimangono, Gulizzi li boccia e Di Cristina ha pronto il jolly

 
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Gela. Il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia, dopo la seduta di ieri sera, mantiene la poltrona di presidente, senza l’appoggio di gran parte

del suo stesso schieramento, quello di centrosinistra.

“Non lasciamo il Pd”. A questo punto, cosa accadrà tra i banchi occupati dagli esponenti del Pd, del Megafono, di Adesso Gela e del Polo Civico? I “ribelli” democratici non fanno una grinza. “Abbiamo presentato un documento di critica verso le modalità di gestione del consiglio comunale adottate dal presidente Ascia – dice il capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta – adesso, viste le firme di quattordici consiglieri, ci aspettiamo che il presidente ne prenda atto. Io e il consigliere Romina Morselli fuori dal Pd? Assolutamente, no. Il centrosinistra ha dimostrato compattezza, anche nel corso della seduta di ieri sera, e il Pd è un grande partito con tante anime. Non abbiamo alcuna intenzione di muoverci”.

Gulizzi “legittima” Di Cristina. Di certo, la convivenza tra i due “ribelli” e la segreteria di Peppe Di Cristina non dà garanzie. Il segretario ha difeso la presidente Ascia e il vice capogruppo del Pd Carmelo Orlando, suoi fedelissimi, rigettando al mittente le accuse mosse dal capogruppo e dalla stessa Morselli. A dar manforte al segretario, c’è anche Giacomo Gulizzi, componente della direzione cittadina. “La richiesta di revoca presentata dal centrosinistra – dice – ha solo rafforzato il presidente Ascia e confermato che l’unità non può prescindere dalla presenza del Partito Democratico. La sfiducia non aveva nulla di politico. I consiglieri di centrosinistra l’hanno voluta utilizzare per far valere il loro peso in aula, anche rispetto agli eventuali rapporti con la giunta comunale. Tutto questo, però, ha messo in secondo piano la totale inadeguatezza di un’amministrazione comunale che, dopo due anni, naviga ancora a vista. La richiesta di revoca ha fatto compattare il centrodestra. E’ stata un boomerang politico”.

Adesso Gela vuole un unico centrosinistra. Intanto, c’è chi chiede un’ulteriore accelerazione nel processo di unità proprio del centrosinistra. “Nel corso della seduta di ieri – spiega il capogruppo di Adesso Gela Giuseppe Ventura – il centrosinistra ha assunto una posizione unitaria, facendo rilevare le tante inefficienze di questa presidenza. L’unità, però, non può riguardare solo la sfiducia alla Ascia. Ci vuole una prospettiva politica. Non è più il tempo di divisioni interne né abbiamo la possibilità di attendere chi nutre ancora dubbi o remore rispetto al progetto”. Di certo, con un presidente del consiglio comunale non appoggiato dal suo stesso gruppo politico di riferimento, qualcosa dovrà cambiare. In realtà, i primi cambiamenti potrebbero giungere proprio all’interno del centrosinistra. Gli esponenti di Sicilia Futura si apprestano a celebrare il congresso fondativo in città, contando sulla fronda del Pd, confluita in Adesso Gela, e sul Polo Civico, in realtà il solo consigliere Sandra Bennici, già componente degli organismi interni del movimento.

Nel Pd entra…il jolly? Il Pd, però, all’indomani del flop della revoca del presidente Ascia, si appresta a varare una nuova fase politica. Isolare del tutto i “ribelli”, che hanno tentato di far traballare la sedia del segretario Peppe Di Cristina, e aprire anche a nuovi innesti, già in consiglio comunale. Intanto, i malumori di uno dei “ribelli”, il consigliere Salvatore Gallo, sembrano man mano sopirsi, grazie ad una tregua raggiunta con il segretario Peppe Di Cristina. Non a caso, proprio Gallo ha sempre utilizzato un profilo molto basso nella vicenda Ascia. A breve, però, la segreteria Di Cristina potrebbe calare il jolly politico con un nuovo innesto, teso a rafforzare la linea ufficiale del Pd, mettendo ulteriormente alla corda i “ribelli”. 

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