Dopo il blitz a Villaggio Aldisio scoprirono le armi, un ventinovenne aveva anche un fucile

 
0

Gela. Avrebbe avuto la disponibilità di armi scoperte e sequestrate anche a conclusione del blitz “Villaggio Aldisio” del giugno di due anni fa.

Le armi scoperte. Così, a giudizio è finito il ventinovenne Luigi Di Noto. Sarà il collegio penale del tribunale a processarlo. La decisione è stata assunta dal giudice Manuela Matta che ha accolto la richiesta formulata dal pubblico ministero Pamela Cellura. Stando al magistrato, infatti, la competenza è proprio del collegio. Il giovane, difeso dagli avvocati Francesco Enia e Lia Comandatore, finì al centro del blitz “Villaggio Aldisio”, accusato di far parte di un gruppo attivo proprio in quel quartiere e in grado di disporre di diverse armi. A far scattare il processo, è stato il ritrovamento di un fucile da caccia e di un revolver che sarebbero stati a sua disposizione senza alcuna autorizzazione.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here