Donna muore a 31 anni dopo un anno di sofferenze, sequestrate le cartelle cliniche

 
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Gela. Non ce l’ha fatta Marilena Tandurella, la trentunenne in stato di coma vegetativo da un anno mentre era alla sua terza gravidanza. Il cuore della giovane mamma ha cessato di battere in ospedale, nel reparto di Rianimazione. Era stata trasferita poche ore prima dal personale della Rsa Caposoprano veniva monitorata dopo il parto e le gravissime condizioni che la costringevano ad uno stato quasi vegetativo. I carabinieri del reparto territoriale hanno sequestrato le cartelle cliniche per fare luce sull’esatta dinamica dei fatti sfociati nel decesso di Marilena Tandurella.

Il responsabile dell’ospedale “Vittorio Emanuele” ha consegnato ai militari dell’arma la cartella di accesso in Rianimazione. Non sarebbero state chieste altre informazioni.
Stessa prassi per la direzione della Rsa Caposoprano dove i responsabili confermano che la donna “era in stato di coma vegetativo e intorno alle 5 del mattino, grazie ad un monitoraggio costante, l’infermiera si è accorta di un improvviso peggioramento dello stato clinico. Aveva insufficienza di ossigeno – spiegano -, quindi è stata trasferita in Rianimazione. La richiesta della cartella clinica è prassi”.
Il magistrato ha disposto il sequestro della salma che, nelle prossime ore, potrebbe essere sottoposta ad un esame autoptico per meglio comprendere le cause del decesso.
Intanto, il decesso ha gettato nello sconforto i familiari spezzando per sempre le speranze di guarigione. Nella loro abitazione è un continuo via vai di gente, tra parenti e amici che si sono uniti nel cordoglio.

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