Gela. Un totale di poco superiore ai 12 milioni di euro. Avevamo già riportato che era questo l’importo a titolo di royalties dovuto da Eni per le attività estrattive sul territorio. Gli uffici comunali del settore bilancio, adesso, hanno accertato tutte le voci di entrata. Il totale è di 12.180.061,81 euro. Cosa farne? E’ il quesito che lancia l’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano. Si tratta di somme legate alle attività 2022 di Eni. Di Stefano si rivolge al sindaco e chiede che si apra un dibattito pubblico. Negli scorsi mesi, l’Ars autorizzò una norma ad hoc per la destinazione di questi fondi ad usi differenti da quelli vincolanti: potrebbero incidere sulla situazione finanziaria emergenziale dell’ente.
“Le casse comunali hanno appena ufficialmente accertato, a mezzo di apposita determina, 12.180.061, 81 euro di royalties. È un fatto nuovo? No, le casse comunali ogni anno accertano in entrata cifre da capogiro dalle royalties. Sarebbe un fatto nuovo se si aprisse un vero dibattito con la città su come utilizzare queste somme appena accertate o più semplicemente su come spenderle partendo da quel che poteva essere e non è stato, cioè dai progetti mai dati alla luce. È un tema, questo, che è sempre stato opaco e che ha creato un muro tra ente e città – dice Di Stefano – negli anni la città non è mai stata parte del dibattito perché un dibattito non c’è mai stato. Con una cifra di questa portata appena accertata e in controtendenza alla consuetudine incancrenitasi negli anni, sarebbe utile allora che il sindaco aprisse quel dibattito. È una proposta che secondo me non andrebbe trascurata. A titolo di esempio, negli ultimi tempi abbiamo assistito al definanziamento del progetto di “Patto per il sud, “Officina della gioventù”, per uno stanziamento allora concesso di oltre 2 milioni di euro. L’aggiudicazione della gara si sarebbe dovuta concretizzare entro il 31 dicembre ma la scadenza non è stata rispettata. Il progetto prevedeva la ristrutturazione dei locali dell’ex centrale elettrica da adibire a fucina culturale a disposizione dei giovani che con una visione ben più ampia, insieme alla riqualificazione con i fondi del Pnrr dell’Orto Fontanelle e l’apertura dell’università nei locali di Macchitella Lab, si creerebbe una città a misura di studente. Purtroppo allora il Comune non si fece trovare pronto purtroppo e la Regione agì spostando i fondi verso altra destinazione. Non fece certo piacere alla città né fece piacere alla politica rinunciare a quel progetto ma questo non cambia il risultato finale, “Officina della gioventù” non esiste e non esisterà più a meno che non si compia un atto di generosità . Sono appena state accertate royalties per oltre 12 milioni di euro a fronte di un progetto definanziato di circa 2 milioni di euro al quale la città ha dovuto rinunciare. Ripescarlo dal cassetto autofinanziandolo con fondi della città, senza aspettare altri o altro, sarebbe il risarcimento per colpe di certo non addebitabili ai cittadini e lancerebbe il nostro territorio verso un tessuto urbano a misura di studente, a misura dei giovani”.
Vediamo di fare come al solito…. Persiani questi milioni… Tanto a Gela non c’è nulla da fare. Mica abbiamo bisogno di fare qualcosa.