Gela. Erano accusati di essere dietro al danneggiamento di diversi impianti pubblicitari collocati in città. In poche ore, approfittando della notte, le strutture prese di mira vennero abbattute. Erano tutte gestite da due aziende locali del settore. A processo, per quei fatti, sono finiti in quattro. Il giudice Antonio Fiorenza, però, ne ha disposto l’assoluzione. Non ci sarebbero elementi d’accusa certi per collegare i catanesi Alessandro Cavallaro, Salvatore Russo e Carlo Nocilla e l’imprenditore gelese del settore Giovanni Di Mauro all’azione che venne ricostruita dagli investigatori. I titolari delle due aziende, che gestivano gli impianti pubblicitari danneggiati, si sono costituiti parti civili con l’avvocato Dino Milazzo, che ha chiesto la condanna. Il pm Pamela Cellura, a conclusione della sua requisitoria, ha a sua volta chiesto la condanna per tutti gli imputati. Sei mesi di reclusione per i tre catanesi e nove mesi per Di Mauro, accusato anche di lesioni e minacce ai danni di uno dei suoi concorrenti sul mercato degli impianti pubblicitari.
Cadono le accuse. I difensori degli imputati, gli avvocati Giacomo Ventura, Joseph Donegani e Carmelinda Cannilla, però, sono riusciti a dimostrare che i quattro imputati non si sarebbero trovati sul posto al momento dell’accaduto e non ci sarebbero stati elementi chiari per sostenere che Di Mauro abbia aggredito uno degli imprenditori titolari dei pannelli, in quest’ultimo caso ci sarebbe stato anche un difetto di querela. Per queste ragioni, il giudice Fiorenza ha accolto la linea difensiva, assolvendo tutti gli imputati.