Distributore danneggiato a martellate, manca querela ma si procede: atti alla Corte costituzionale

 
0
Immagini di repertorio

Niscemi. Gli atti devono essere valutati dalla Corte costituzionale. Lo ha deciso il giudice del tribunale di Gela Fabrizio Giannola, accogliendo la questione di legittimità avanzata dall’avvocato Giuseppe D’Alessandro nell’interesse di un cinquantottenne, accusato di aver danneggiato un distributore automatico. I fatti si verificarono a Niscemi e l’imputato, secondo le contestazioni, avrebbe usato un martello per accanirsi contro il distributore. La difesa ha però indicato, nel corso del procedimento penale in atto, che manca una vera querela sporta dal proprietario, titolare di un tabacchi. Mancanza che sulla base della riforma Cartabia farebbe venire meno la condizione di procedibilità. La disciplina prevede invece la procedibilità d’ufficio per l’ipotesi di danneggiamento di un bene esposto “alla pubblica fede”.

Per la difesa, si tratta di un’evidente incoerenza normativa, resa palese dalla disciplina attuata per altre ipotesi, sempre rispetto a beni esposti alla pubblica fede. Tutti elementi che hanno convinto il giudice a rimettere gli atti alla Corte costituzionale.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here