“Dissesto era inevitabile, ci sono relazioni”, l’ex giunta: “Non si speculi su questo tema”

 
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Gela. Il dissesto è stato dichiarato lo scorso anno al culmine di un lungo periodo di verifiche che ha fatto emergere, a Palazzo di Città, un disavanzo da almeno 118 milioni di euro. Quella dichiarazione era “inevitabile”. Il dissesto non si poteva superare. L’ex sindaco Lucio Greco e gli esponenti di quella che fu la sua giunta tornano a ribadirlo, in un momento molto delicato per il municipio proprio a seguito degli effetti del dissesto. “Il famoso oratore romano Quintiliano spiegava che “la più grande virtù del discorso e’ la chiarezza”. Motivo per cui vogliamo, per onore della verità e senza per questo voler polemizzare con alcuno, ribadire e precisare, ancora una volta, che il dissesto del Comune non poteva essere evitato. Chi afferma il contrario dice cose inesatte. Come sempre, dimenticano l’esistenza di una relazione del collegio dei revisori dei conti, organo terzo, che certifico’ lo stato di dissesto, le deliberazioni della Corte dei Conti, la relazione dell’Ifel e tante altre relazioni e atti ufficiali”, fanno sapere.

L’ex primo cittadino e gli allora assessori tornano inoltre sull’aumento dei tributi, conseguenza diretta del dissesto. “Vale la pena pure precisare che gli aumenti dei tributi comunali non sono discrezionali ma obbligatori sino al massimo previsto dalla legge. Siamo pronti, in qualunque momento, ad un confronto pubblico per fare definitivamente chiarezza sull’argomento e sgombrare il campo dalle speculazioni politiche”, concludono.

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