Dissesto, aumento Imu non passa per l’ennesima volta: manca il numero legale

 
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Gela. I numeri continuano a non esserci e manca soprattutto la volontà politica di sostenere l’aumento delle aliquote Imu, previsto dalla disciplina in materia di dissesto (è già stato approvato quello Irpef). In serata, l’assise civica si è sciolta per mancanza del numero legale. E’ stato approvato solo il punto sugli aggiornamenti degli oneri di segreteria, “fermi dal 1980”. Sull’Imu e sull’attuazione senza progressività, i civici di “Una Buona Idea” sono intenzionati a non fare sconti. Al momento del voto, hanno lasciato l’aula e i soli otto presenti (con cinque sì e tre astenuti) non sono stati sufficienti a mantenere la soglia. L’assessore al bilancio Mariangela Faraci, che fin dall’insediamento sta seguendo passo dopo passo tutte le evoluzioni generate dalla crisi finanziaria, ha ribadito che l’amministrazione non ha come obiettivo di colpire i cittadini e in questo caso anche gli operatori del settore agricolo. L’obbligo di legge è finalizzato “ad un bilancio stabilmente riequilibrato” ha spiegato. “Nessuno ha intenzione di agire in modo superficiale”, ha continuato. Il leghista Giuseppe Spata ha attaccato i civici. “Si nota che sono in campagna elettorale”, ha detto richiamando il loro recente passato in giunta. Il consigliere meloniano Ignazio Raniolo ha toccato alcuni aspetti tecnici del provvedimento, compreso quello della retroattività, contestato pure dai civici. Ha chiesto un rinvio della seduta, per verifiche ulteriori e per consentire la presenza dei revisori dei conti, assenti in aula. La proposta non è passata.

Al momento del voto sull’aumento delle aliquote, i numeri in ribasso dell’aula non hanno permesso di approvare. E’ sempre più probabile che senza il sì, il governo nazionale possa bloccare i trasferimenti destinati al municipio.

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