Dissalatori, commissario nazionale vara piano lungo periodo: raddoppio per l'impianto di Gela

Per quanto concerne il sistema attivato nell'area industriale locale, messo in opera lo scorso agosto, il progetto punta a un raddoppio della capacità

26 dicembre 2025 14:49
Dissalatori, commissario nazionale vara piano lungo periodo: raddoppio per l'impianto di Gela - Il modulo dell'impianto locale
Il modulo dell'impianto locale
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Gela. Sui dissalatori si va avanti, con un piano di lungo periodo per il potenziamento degli impianti di Gela, Porto Empedocle e Trapani. Il commissario nazionale che coordina gli interventi connessi all'emergenza idrica e la cabina di regia per la Sicilia hanno dato l'assenso al programma di potenziamento. E' stato rilasciato un decreto del commissario. L'ammontare delle risorse finanziarie necessarie tocca quota 41.758.374,00 euro. Per quanto concerne il sistema attivato nell'area industriale locale, messo in opera lo scorso agosto, il progetto punta a un raddoppio della capacità fino a 192 litri al secondo. Allo scopo di rafforzare la portata di acqua che viene trattata per essere immessa in rete, la seconda fase del programma fissa, per il sistema di Gela, fondi che ammontano a 10.266.667,00 euro, solo per le attività complementari e quelle tecniche connesse. Invece, 17.446.374,00 euro è l'importo stabilito per le attività sui tre moduli di dissalazione, a Gela, Porto Empedocle e Trapani. Negli ultimi mesi, sono state condotte verifiche e test di performance nei tre siti. Le valutazioni hanno portato a prevedere, con il piano di potenziamento, una capacità complessiva da oltre 500 litri al secondo. Secondo il commissario nazionale Nicola Dell'Acqua e la cabina tecnica di regia per la Sicilia, sul territorio regionale l'emergenza idrica non è stata superata e in diverse zone l'apporto delle dighe non è sufficiente. Il totale di oltre 41 milioni di euro, necessario a finanziare il piano di lungo periodo, costituisce la parte restante di quanto già impiegato per mettere in attività i moduli, nel breve periodo: in questo caso, le somme utilizzate ammontano a 79.241.626,00 euro. L'impianto attivato nell'area industriale locale, verrà implementato con “modifiche all’opera di presa e con l’installazione di un pretrattamento sull’acqua di mare”. Il raddoppio della portata, è in programma anche nell'impianto di Trapani. Per quello agrigentino di Porto Empedocle, la previsione è di confermare la portata di 96 l/s “integrato da un modulo aggiuntivo da 24 l/s e dalla realizzazione di una vasca di accumulo di circa 3.500 mc, per garantire continuità di servizio anche in caso di guasti o manutenzioni, migliorando la resilienza del sistema”. Dalla disamina condotta, sono emerse esigenze di interventi specifici per “il recupero della salamoia” prodotta nel ciclo dei dissalatori. Mesi fa, il sindaco Terenziano Di Stefano aveva scritto una nota ufficiale per avere delucidazioni in tal senso. Sul tema degli impianti in attività, in giornata il parlamentare Ars M5s Cristina Ciminnisi ha parlato di “spreco di risorse pubbliche”, richiamando la relazione della Corte dei Conti. “L'acqua prodotta copre appena il 3,17 per cento del fabbisogno idrico regionale, destinato a salire solo al 5,28 per cento a regime”. “In Sicilia purtroppo c'è sempre qualcuno per cui si stava meglio quando si stava peggio. La collega Ciminnisi e il suo Movimento, specialisti nel no a qualsiasi proposta costruttiva, oggi commentano le parole della Corte dei Conti che, guarda caso, fotografa e condanna esattamente il sistema che i 5 stelle vorrebbero custodire e perpetrare”, ha commentato invece il capogruppo Ars di Forza Italia Stefano Pellegrino.

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