Dissalatore fermo, interrogazione all’Ars: chiarezza su fondi spesi

 
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Gela. Un investimento da diversi milioni di euro, finanziato soprattutto con fondi europei: attualmente, bloccato. Il caso del quinto modulo bis del dissalatore sbarca direttamente nell’aula dell’assembla regionale.

La sollecitazione è giunta dagli ex lavoratori della Di Vincenzo spa che, prima del fermo, si occupavano della gestione dell’intero impianto. Venti operatori rimasti fuori dalla fabbrica Eni che ospita, appunto, l’impianto di dissalazione. Un’interrogazione, così, verrà presentata dal gruppo politico del Movimento cinque stelle. In sostanza, si chiedono le ragioni dell’improvviso stop di un sistema tra i più innovativi dell’intera regione.
Neanche la vertenza avviata dai lavoratori ha raggiunto gli obiettivi sperati. Il paventato assorbimento nell’organigramma di Siciliacque, società che ha ottenuto la custodia dell’impianto, non si è mai concretizzata.
Così, la questione passa al vaglio dei deputati regionali: in attesa, di avere maggiori delucidazioni direttamente dal presidente Rosario Crocetta e dai componenti della sua giunta.
Proprio nelle ultime settimane, gli ex lavoratori del quinto modulo bis avevano inviato, attraverso una missiva personale, il loro accorato appello all’ex sindaco Crocetta.

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