Gela. Dopo mesi di muro contro muro, proteste degli operatori e un’inchiesta penale che ancora pesa sull’intera vicenda, sembra tornare, anche se in parte, il sereno tra i vertici dell’Asp e quelli della Rsa Caposoprano.
I requisiti mancanti sono stati sanati. Il manager Carmelo Iacono, infatti, con un provvedimento ufficiale ha dato il via libera ad una nuova contrattualizzazione con la Sst srl, la società che controlla la Residenza sanitaria assistita di Caposoprano. Un rapporto che si ripristina a far data dallo scorso giugno, quindi non viene considerato il periodo precedente, ancora al centro di contese giudiziarie. Un budget, quello assegnato dall’Asp alla Sst srl, che supera di poco il milione e mezzo di euro. Così, la struttura di Caposoprano continuerà ad effettuare prestazioni sanitarie per conto appunto dell’Asp. Dopo le verifiche dei commissari ad acta nominati dall’assessorato regionale alla sanità e gli accertamenti sui requisiti ancora da sanare, compresa la nuova Scia, è arrivato il parere favorevole dai vertici dell’Asp. Un provvedimento che, comunque, non risolve ancora i contenziosi aperti per i mancati pagamenti dei periodi precedenti. I manager Asp, davanti all’inchiesta penale che coinvolge alcuni dei responsabili della Sst srl, hanno deciso di bloccare i trasferimenti legati alle prestazioni eseguite nella struttura di Caposoprano. Non sono mancati ricorsi in tribunale e decreti ingiuntivi. Il sì alla nuova contrattualizzazione arriva anche per attenuare “l’elevata tensione sociale derivante dal mancato pagamento delle spettanze salariali, da parte della società, ai lavoratori impiegati”. Così si legge nel provvedimento firmato dal management Asp, compresi il direttore sanitario Marcella Santino e quello amministrativo Alessandro Mazzara. Da mesi, con i trasferimenti sospesi, gli operatori della Rsa si sono trovati a lavorare senza retribuzioni, con tanto di proteste plateali anche in consiglio comunale.