Gela. Al via l’anno scolastico con tante luci ma con le stesse ombre di sempre. Se da un lato infatti gli istituti scolastici si sono fatti trovare pronti all’accoglienza di alunni e genitori in occasione del primo giorno di scuola, lo stesso non si può dire se si guarda all’esterno dei cancelli di parecchi istituti, soprattutto nella periferia cittadina.
Discariche a cielo aperto, erbacce incolte che spesso rendono addirittura i marciapiedi impraticabili per i ragazzi che si recano a scuola e, in alcuni casi, persino siringhe usate a pochi metri dal cancello di una scuola dell’infanzia.
Una situazione desolante che stamattina abbiamo verificato attraverso le nostre telecamere. Il nostro viaggio inizia da plesso “Falcone e Borsellino”, nel quartiere Albani Roccella. Qui, ad una decina di passi dall’ingresso del piazzale della scuola stracolmo di alunni e genitori, fa bella mostra di sé un cumulo di immondizia e di resti di un trasloco.
Qui anche arrivare a scuola è un problema, considerato che la gran parte dei marciapiedi è impercorribile a causa delle erbacce.
Cambia il quartiere ma non il degrado, a Villaggio Aldisio, ancora immondizia di fronte la scuola dell’infanzia “Giulio Siragusa”. A peggiorare la situazione diverse siringhe usate dai tossici del quartiere gettate con noncuranza a pochi metri dall’ingresso.
Girando attorno all’isolato c’è l’ingresso del Plesso Don Bosco, anche in questo caso, proprio di fronte al cancello un’altra discarica di inerti e resti di cantiere.
Da mesi la Dirigente Rosalba Marchisciana segnala questo ed altri problemi ma ad oggi il degrado resta ancora lì, protagonista involontario dell’inizio di questo nuovo anno scolastico.
Solo ieri mattina, a campanella abbondantemente suonata, una squadra della Impianti Srr che in queste settimane ha svolto un lavoro enorme su altri quartieri, è intervenuta ad Albani Roccella per iniziare i lavori di pulizia. La dirigente commenta così: “Meglio tardi che mai – dice – ma sarebbe opportuno ricordare che la programmazione per la scuola non può iniziare a settembre. Questi interventi andavano fatti settimane prima e invece, come ogni anno, siamo sempre costretti a rincorrere le emergenze”.