Gela. Un “disastro ambientale annunciato”, così l’ha definito Emilio Giudice, responsabile della Riserva orientata Biviere, durante il tavolo tecnico dello scorso mese tenutosi al Ministero dell’ambiente. La vicenda dell’ex discarica Cipolla a Piana del Signore, un buco nero dove nei decenni sono finiti anche rifiuti tossici, è ancora irrisolta. Come segnalato da questa testata, l’area (nonostante i recenti cartelli d’avviso collocati dai tecnici del Comune) è liberamente accessibile, pur se formalmente interdetta. Nei pressi pascolano abitualmente greggi, ma per i tecnici riuniti al tavolo romano la “sorgente di contaminazione” è ancora attiva. Addirittura, non ci sono indicazioni univoche neanche sul piano di caratterizzazione dell’intera area, con pareri discordanti degli enti coinvolti. Il Comune, a questo punto, ha deciso di coinvolgere Syndial, la società del gruppo Eni, per la “progettazione degli interventi”. Anche in questo caso, però, servono dati certi sui risultati della caratterizzazione. Dai responsabili di Ispra sono arrivate altre indicazioni preoccupanti, dato che mancano “presidi ingegneristici di isolamento”. L’area, come hanno ribadito i funzionari riuniti al ministero, va monitorata costantemente. “Si ritiene necessario ripristinare la recinzione perimetrale esterna e interdire l’accesso alle vasche – si legge nel verbale d’incontro – in particolare quelle contenenti liquido, con appositi schermi e cartelli monitori. Si ritiene inoltre opportuno che il Comune valuti l’occlusione del vano d’accesso con dispositivi a gravità di difficile rimozione (massi) e assoggetti l’area a frequenti ispezioni e vigilanza. Contestualmente al ripristino dei dispositivi di interdizione al sito, si dovrà provvedere alla rimozione dei rifiuti abbandonati. Al riguardo il Comune valuterà se sussistano le condizioni per provvedere con apposita ordinanza urgente e contingibile”.
Al momento, però, il Comune ha difficoltà a reperire le risorse economiche necessarie a predisporre circa un chilometro di recinzione esterna. Una dato è certo, la discarica di contrada Piana del Signore è una vera bomba ecologica, per decenni finita quasi nel dimenticatoio. Giudice ha spiegato che nel tempo sono stati smaltiti rifiuti di altro tipo, comunque non autorizzati. Il tavolo ministeriale è servit a verificare i risultati di un sopralluogo sul posto, effettuato lo scorso febbraio. Da allora, come abbiamo più volte segnalato, la zona rimane comunque aperta a tutti e non pare così semplice risalire ai proprietari. Dopo l’avvio della procedura di fallimento nei confronti dell’ex titolare, non viene esclusa un’azione di rivalsa nei confronti degli eredi, che però da tempo non vivono più in città. Arrivare ad una bonifica completa, dopo decine di tavoli tecnici ma senza riferimenti certi (tra enti che non comunicano tra loro e documenti che vengono e vanno), sarà molto difficile.
E della discarica Marabusca non se ne parla ?? Due bombe ecologica ignorate da decenni