“Disagi idrici non risolti”, Donegani: “Se non ha soluzioni, amministrazione chieda soccorso”

 
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Miguel Donegani

Gela. Come abbiamo riportato, i disagi idrici proseguono in tante zone della città. La turnistica dettata da Caltaqua non dà esito effettivo. Per il riferimento del laboratorio politico “PeR” Miguel Donegani, le responsabilità sono anche amministrative e politiche. Non condivide le parole del sindaco Di Stefano e dell’assessore Franzone, al pari di quelle del resto della maggioranza. “I proclami sono una cosa, le buone intenzioni sono da apprezzare. Ma poi c’è la realtà. E la realtà dice che l’acqua continua a creare gravi disagi. Tratti della via Venezia, di via Nicolò Paci, della parallela della zona Comitero e parti confinanti e altre zone, Caposoprano a tratti, cito quelle più segnalate attraverso i messaggi che ricevo da famiglie che stanno patendo disagi idrici. Messaggi che girerò a chi di competenza. Mi sono permesso per correttezza di dire loro che avrebbero dovuto farlo presente a chi ci amministra. I cittadini hanno riferito di avere segnalato più volte, facendo presente che l’acqua manca da diversi periodi altro che giorni alterni, ma la risposta che hanno ricevuto è stata che Gela soffre meno di alte città”, spiega Donegani.

È una posizione che non lo convince. “Premesso che mi costa personalmente, abbiamo verificato, che hanno ragione i cittadini. Ma una considerazione che vuole essere anche un consiglio. Chi governa non dovrebbe farlo correlando la tipologia di disservizio tra città e città, ma risolvere quello della propria comunità. Sono diversi i bisogni delle famiglie e le criticità non possono essere mai omologate tra loro, stessa cosa per i bisogni perché le priorità cambiano tra zone della stessa città figuriamoci tra città diverse. Se non si comprende questo – aggiunge – siamo difronte a chi si sta portando avanti con il lavoro, scavalcando la scellerata riforma dell’autonomia differenziate tra Regioni inventandosi di fatto l’autonomia differenziata tra Comuni. Insomma, o si ha capacità di gestire o si fa prima a manifestare le difficoltà e magari chiedere soccorso e cambiare passo. Perché il passo ad oggi è molto claudicante. Gela merita impegno e rispetto, competenza e autorevolezza. E soprattutto un’idea per la città”. Quella dell’ex parlamentare Ars è l’ennesima conclusione che lo colloca distante dalle decisioni della giunta, in un’opposizione che non riconosce la linea del sindaco Di Stefano.

3 Commenti

  1. Atavico problema che i politici non riescono a risolvere per ovvi motivi saputi e risaputi. Mi chiedo se esiste il conflitto di interesse politico perché qualche associazione o il coordinamento dei quartieri non raccoglie le firme per avviare un nuovo regolamento nel senso di fare diritto e doveri e se caltaqua non fa il proprio servizio dovete dovrebbe pagare i danni al cittadino per il tramite ato ? Datemi risposta.

  2. I PERDENTI E I PARASSITI DELLA POLITICA LOCALE HANNO GIA INIZIATO A CONTESTARE LA GIUNTA E L’AMMINISTRAZIONE TUTTA DA UN MESE IN CARICA,FAREBBERO BENE A STARSENE ZITTI ORMAI
    CONOSCIAMO IL VOSTRO FALLIMENTARE PASSATO, VI MANCANO LE PREBENDE A CUI PER TANTI HANNO AVETE USUFRUITO.E ARRIVATO IL MOMENTO DI STARVENE ALLA LARGA DALLA POLITICA,STATEVENE CERTI CHE CI RESTERETE E COME CI RESTERETE

  3. Ho fatto decine di segnalazioni e inviato decine di PEC e il risultato è che non solo Caltaqua non fornisce acqua ma non riesce a fornire un supporto serio per i cittadini.La sede che abbiamo in città è praticamente inutile visto che è una sede amministrativa.
    Vogliamo una sede tecnica dove il cittadino che ha difficoltà deve avere il diritto di andare in uno sportello dedicato e fare richieste di risarcimento danni!
    Vogliamo essere rimborsati per tutte le spese che siamo stati costretti a sostenere per garantirci l’ acqua per uso quotidiano comprando pompe ,serbatoio e pagando a caro prezzo gli idraulici!
    Dov’è lo stato di diritto?
    E per giunta questi maiali ci minacciano se non provvediamo a pagare.
    Iniziamo una class action contro caltaqua,nessuno più deve pagare le bollette e per fare questo ci vuole il pieno appoggio della nostra politica.

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