Disagi al centro tamponi di “Brucazzi”: “Operatori arrivati in ritardo e senza chiavi”

 
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Gli operatori della Croce Rossa davanti al cancello in attesa che al medico portasse le chiavi dell'ex terminal bus.

Gela. Nuovi disagi hanno caratterizzato gli screening tamponi di massa, iniziati in ritardo perché gli operatori sono arrivati 15 minuti dopo l’orario concordato con le scuole dimenticando, tra l’altro, le chiavi del parcheggio. Per aprire il cancello si è rivelato necessario attendere l’arrivo del medico. Con oltre un’ora di attesa, rispetto all’orario di prenotazione fissato per le nove del mattino, oltre cento studenti hanno dovuto assistere dagli abitacoli delle loro autovetture, anche alle operazioni di allestimento dell’ex terminal bus di contrada Brucazzi. Gli operatori hanno posizionato i gazebo, collocato sedie e tavoli prima di dare il via agli screening di massa.

“Il primo tampone è stato effettuato alle 10,05 – assicura Vincenzo S. – L’appuntamento era per le 9. Sono arrivato sul posto alle 7,45 e ho trovato una decina di persone in attesa, dentro le loro macchine incolonnate alla lunga coda”. La fila delle autovetture, come evidenziato da molti utenti adirati, intorno alle 9,30 era cresciuta a dismisura. “La coda delle autovetture – accusa Vicenzo S. – arrivava oltre l’area industriale, nei pressi del tribunale ma sicuramente davanti il centro vaccinale all’ex mattatoio”.

Non sono mancate le polemiche nei confronti degli operatori quando, anche per gli eccessivi tempi di attesa, qualcuno è stato costretto ad urinare in strada a causa dell’assenza di bagni chimici.

“I primi operatori sono arrivati al terminal bus alle 9,15 – conclude Vincenzo S. – Hanno ammesso candidamente di avere dimenticato le chiavi della struttura. Una distrazione colmata dal medico giunto sul posto alle 9,45 – conferma l’uomo – ma per iniziare i primi tamponi abbiamo dovuto aspettare che venisse allestita l’area tamponi. Finalmente alle 10,05 hanno iniziato i test”.

Aggiornamento 

La responsabile della sezione locale della Croce Rossa Italiana, Anita Lo Piano, precisa che le chiavi dell’ex terminal bus non sono mai state in possesso ai volontari e neppure al personale dell’Asp di Caltanissetta. 

1 commento

  1. Questa pandemia dovrebbe insegnarci la collaborazione e un pizzico di umanitá in più.
    Non è sufficiente il volontariato assiduo con il cuore , ci prendiamo pure questi schiaffi dalla gente che non sa quanti sacrifici facciamo.
    Se avessimo avuto le chiavi non ci saremmo trovati inoperativi davanti un cancello chiuso.
    Una volontaria di Croce Rossa del Comitato di Gela.

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