Gela. Dodici giorni di lavoro per ripulire l’Acropoli.
E’ questo il tempo impiegato da quattordici volontari internazionali per rendere fruibile l’importante siti di interesse archeologico. I volontari sono giunti in città a proprie spese, in cambio del vitto e dell’alloggio, integrandosi perfettamente col territorio.
L’intervento ha salvaguardato l’Acropoli, interessata da un preciso crono-programma che ha permesso di raccogliere 200 sacchi di sterpaglie. Dal taglio dell’erba alta alla rimozione, per proseguire nei dettagli della pulizia con forbici per evitare di toccare ogni singola pietra. Il risultato del campo di volontariato internazionale “Cantiere Gela”, promosso dalle associazioni locali, è sorprendente.
“Questi giovani dimostrano che è possibile una cittadinanza internazionale – assicura Michele Curto, portavoce di Cantiere Gela – e una integrazione tra culture differenti”.
Il coordinamento di “Cantiere Gela” è stato curato dal “Centro Studi Micos” insieme al “Gruppo Archeologico Geloi”, “Ecomuseo del Golfo di Gela” e in collaborazione con la “Piccola Casa della Divina Misericordia”, la “Casa del Volontariato”, la “Scuola media San Francesco”, il “Polo Museale” e l’Eni.
Sotto la supervisione dello staff di animazione internazionale, composto da Michele Curto, Gero Bongiorno e Mario Bracciaventi, il coordinamento è stato affidato a Giuseppe La Spina, presidente di Mikos e direttore del gruppo archeologico Geloi, convinto di “candidare la città a diventare laboratorio di politiche giovanile e culturali e centro di ricerca e promozione dell’archeologia”.
Ecco di seguito i nomi dei volontari internazionali: Ana Molnar (Serbia), Andreas Dimitriou (Grecia), Aylin Koccu (Turchia), Carlos Alvarez Sabucedo (Spagna), I-Hsin Cheng (Taiwan), Inna Lipatova (Russia), Joan Masdefiol Colome (Spagna), Joseph Noce (Francia), Kelly Retailleau (Francia), Margarita Ivanova (Ucraina), Panagiotis Kozompolis (Grecia), Sabrina Meyer (Germania), Sara Moreno Montes (Spagna), Veronika Dubovik (Bielorussia).