Gela. Stanno edificando dieci villette ma secondo le accuse del comitato di quartiere Macchitella quell’area sarebbe destinata alla realizzazione di un asilo nido. Quegli interventi, inoltre, avrebbero lasciato al buio alcuni condomini eliminando anche un cospicuo tratto di marciapiede.
Per il settore Territorio del comune, invece, la ditta incaricata a eseguire i lavori “è in possesso delle autorizzazioni e il cantiere rispetta i parametri stabiliti”. E’ stato il dirigente del comune Nunzio Renato Mauro a rilasciare la concessione edilizia alla società in questione, la cooperativa “La Maison” rappresentata da Francesco D’Aparo, per la realizzazione di 10 alloggi sociali unifamiliari nel perimetro compreso tra via Pandino e via Sabbioncello. I lavori dovranno essere ultimati, secondo le autorizzazioni, il prossimo 19 aprile. “L’area risulta vincolata per la costruzione di un asilo nido – accusa Domenico Messinese, presidente del comitato di quartiere Macchitella – manca la variante urbanistica di destinazione d’uso, la doppia conformità al Prg, la fase istruttoria della concessione è ambigua con documentazione grafica carente e non esplicativa. Eppure è stata rilasciata la concessione edilizia che, in prima istanza, era stata respinta dal tecnico istruttore”. I componenti del comitato dell’ex quartiere residenziale Anic hanno avviato le indagini perché investiti dalle lagnanze di numerosi residenti che hanno puntato l’indice accusatorio proprio contro la realizzazione di quelle 10 villette, identificate meglio dal Comune come alloggi sociali unifamiliari. Da oltre quattro mesi i residenti delle palazzine che insistono tra via Portoferrara e parte di viale Cortemaggiore lamentano l’assenza dell’illuminazione pubblica. “I lampioni stradali sono spenti perché la dorsale principale dell’illuminazione pubblica presente lungo il marciapiede di via Sabbioncello è guasta e non accessibile – incalza Messinese – Il tratto pedonale è stato inglobato dal cantiere della cooperativa edile “La Maison” che lo ha demolito costruendovi al suo posto villette unifamiliari. Il 26 giugno scorso, il comune ha eseguito una scrupolosa ispezione al cantiere e in sintesi ha dedotto che è tutto a posto. Precisando che sono professionisti pagati con le nostre tasse per fare i nostri interessi e non possiamo dubitare. Forse anche a degli esperti può sfuggire qualche dettaglio – aggiunge – come delle costruzioni su un marciapiede che è di fatto suolo pubblico. Per scrupolo il comitato di quartiere ha presentato nel mese di ottobre richieste di chiarimento alla dirigente del settore territorio del comune, la quale ha assicurato che il fascicolo della concessione edilizia della cooperativa edile “La Maison” si trova sul suo tavolo”.