Di Stefano in consiglio con il blocco Pd-M5s-Una Buona Idea: opposizione a guida Caci-centrodestra

 
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La maggioranza di Di Stefano

Gela. Per il sindaco Terenziano Di Stefano la sfida dei prossimi cinque anni di amministrazione comunale si apre con una mappa del nuovo consiglio, di fatto concentrata intorno ad un blocco di tre simboli, quello dem, l’effigie grillina e il logo della sua “Una Buona Idea”. Nella nuova maggioranza a Palazzo di Città, infatti, il conto è presto fatto. I consiglieri dem guidano la pattuglia di Di Stefano, con il riconfermato Gaetano Orlando e ancora con Giuseppe Fava (ex presidente dell’assise civica), Antonio Cuvato, Antonio Moscato, Lorena Alabiso e Maria Grazia Fasciana. Per i i civici di “Una Buona Idea” le riconferme arrivano da Davide Sincero e Rosario Faraci, ora insieme a Massimiliano Giorrannello, Floriana Cascio e Giovanni Giudice. I grillini fanno entrare in aula, la riconfermata Paola Giudice, Vincenzo Tomasi, Francesco Castellana e Lucia Lupo. Nella compagine favorevole al neo sindaco si colloca un altro riconfermato, il presidente uscente dell’assise civica Salvatore Sammito, che al primo turno ha sostenuto “Alleanza per Gela”, risultando il primo nella lista “Scerra sindaco”.

Tra le fila dell’opposizione, quasi interamente di centrodestra, gli scranni vanno al forzista Antonino Biundo (un ritorno per lui dopo un periodo fuori dall’assise), alla meloniana Sara Cavallo (fu consigliere durante l’esperienza Messinese e aderendo all’inizio al Movimento cinquestelle per poi lasciarlo), al riconfermato Gabriele Pellegrino per “Avanti Gela”, all’altro uscente Giuseppe Guastella (secondo più suffragato in assoluto), al primatista in termini di consensi Angelo Caci (eletto nella “bicicletta” Lega-Cosentino sindaco), all’ingegnere Grazia Cosentino (sconfitta al ballottaggio), al cuffariano Armando Irti e all’esponente del laboratorio “PeR” Paolo Cafà (a sua volta di ritorno dopo una lunga assenza istituzionale).

L’opposizione

Tra le liste che hanno superato lo sbarramento del cinque per cento rimarrebbero fuori i renziani di Italia Viva, con Alberto Zappietro risultato il più votato.

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