Di Stefano, "c'è chi non vuole bene alla città ma stiamo cambiando passo": opposizione, "tanti ritardi"
Qualche assenza pesante tra i banchi dem. Di Stefano ha elencato quanto fatto ma per l'opposizione i ritardi sono notevoli

Gela. Un anno fatto di "lavoro incessante per la città". Il sindaco Di Stefano ha illustrato la relazione presentata al civico consesso. Quella del primo cittadino è stata un'esposizione a braccio ma fatta di rimandi ai temi principali. I finanziamenti dell'Unione dei Comuni, i cantieri avviati con i fondi di "Qualità abitare" e "Rigenerazione urbana", la programmazione per evitare crisi idriche, i musei "che vanno aperti prima possibile e che stiamo monitorando", le difficoltà dovute al pochissimo personale a disposizione in Comune e il dissesto che non aiuta. Più che strettamente politica, la linea di Di Stefano è stata focalizzata sul cambio di passo e sull'affondo rivolto "a chi non vuole bene alla città". Un rimando destinato a molta burocrazia regionale ma anche a chi si muove solo lungo le note "delle critiche strumentali". La sanità è un altro tasto dolente. "Nei prossimi giorni entreremo in ospedale per vedere la situazione", ha riferito il sindaco nel suo lungo intervento. "Molti cittadini ormai non vanno più nel nostro nosocomio nonostante ci sia un enorme impegno dei medici", ha continuato. Il porto per il quale devono arrivare risposte ma anche le mitigazioni per i progetti sul fotovoltaico, come quelle della società che controlla la clinica "Santa Barbara", che tra le altre cose fornirà la videosorveglianza per "Macchitella Lab". Il contratto Ghelas è un altro punto toccato dal sindaco. "Rasserena la società e i lavoratori", ha precisato nell'intervento. Allo stesso tempo, ha allontanato qualsiasi ombra su "incarichi ed eventi". "Facciamo tutto nella massima trasparenza e con atti pubblici", ha ribadito. Per Di Stefano, è stato "un anno impegnativo e pieno di difficoltà". Non ha negato che qualcosa in più se la sarebbe attesa sul bilancio stabilmente riequilibrato, che ancora non è stato approvato. "Il poco personale che abbiamo purtroppo non ha mai avuto a che fare con il dissesto", ha indicato. Macchitella Lab, l'ex casa albergo Eni destinata a polo della formazione e universitario, e la struttura per le nuove tecnologie Sinapsi, sono state citate dal sindaco nella prospettiva "del rilancio culturale". Il capo dell'amministrazione ha voluto ringraziare "tutta la sua maggioranza che mi ha supportato e sopportato". Sì è rivolto anche all'opposizione, "quella che rimane in aula a dibattere sugli atti". L'elogio politico ai sostenitori l'ha fatto, però, mentre tra i banchi della maggioranza mancava il capogruppo del Pd Orlando, che ha lasciato i lavori, successivamente seguito dal vicecapogruppo Cuvato. Tra i banchi M5s, alla fine, non c'era Tomasi. Civici, pentastellati e dem, con Faraci, Castellana e Fava, hanno confermato che l'amministrazione sta diventando un riferimento per la città. Di "ritardi su tutto" ha invece parlato l'indipendente Grazia Cosentino. "Il sindaco indica i cantieri avviati ma che non sono di questa amministrazione - è intervenuta - sono gravissimi i ritardi sul bilancio stabilmente riequilibrato, su Macchitella Lab, sul Pudm e sulla scuola Solito. Le acque reflue e il porto sono solo promesse, per oggi. Sugli incarichi lamentiamo l'assenza di trasparenza". Cosentino ha contestato le procedure d'urgenza su atti importanti e ha ricordato il ritiro di quelli per la dichiarazione di pubblica utilità degli immobili abusivi, annunciato dal sindaco a inizio seduta. Il consigliere di centrodestra Gabriele Pellegrino, a sua volta, ha posto l'attenzione sui ritardi, "come quello sul Pudm". Ha confermato che la minoranza "non fa opposizione a prescindere". Sia Pellegrino sia Cosentino hanno ricordato che Di Stefano ha ricoperto il ruolo di vicesindaco nella giunta Greco "che ha portato al dissesto dell'ente comunale". Il doppio binario sull'incidenza delle scelte regionali in città è stato ricordato da Pellegrino non condividendo le parole sul punto pronunciate dal sindaco nel suo intervento. Musei ancora chiusi e l'emergenza idrica che ancora non può dirsi risolta, sono altri passaggi nell'intervento del consigliere di centrodestra. "Nessuno - ha aggiunto - ha mai contestato la regolarità degli incarichi ma non è possibile fare le foto prima con chi verrà poi scelto per un affidamento". Ha insistito affinché "Eni contribuisca concretamente con risorse per Sinapsi". La meloniana Cavallo ha spiegato che non "c'è una visione complessiva di programmazione". Ha riferito della "necessità di tempi certi per il bilancio". Dai rifiuti e fino all'emergenza idrica sono diversi i punti critici toccati dal consigliere FdI. Una commissione permanente per affrontare il dissesto e per monitorare tutte le fasi delle attività è un'altra richiesta arrivata da Cavallo. Il civico Sincero ha richiamato "le balle sulla Tari più alta d'Italia". "Dove sono i dirigenti dei partiti che si vedono solo nelle trasmissioni televisive? - ha concluso - la città ha bisogno di essere amata da tutti. Ghelas, Macchitella Lab e i cantieri sono tutti passaggi fondamentali. Un cambio di passo c'è stato". Sulle variazioni di bilancio, senza l'opposizione in aula e con alcuni banchi vuoti in maggioranza, è mancato il numero legale.