Gela. Come riferito negli scorsi giorni, in municipio è stato trasmesso il Piano regionale dei rifiuti, prodotto con il vaglio del commissario straordinario Renato Schifani. In precedenza, l’amministrazione comunale uscente non aveva rilasciato osservazioni né lo ha potuto fare quella da poco insediatasi, vista la scadenza dei termini. Il sindaco Di Stefano ha così scritto all’assessore regionale all’energia Roberto Di Mauro, autonomista che ha già dimostrato aperture verso l’amministrazione locale. Per il sindaco, bisogna evitare qualsiasi ipotesi di termovalorizzatore sul territorio locale. La Regione, allo stato, ha individuato solo due aree, quella catanese e quella palermitana. Inoltre, per Di Stefano l’ampliamento della discarica Timpazzo, “ormai inevitabile dopo il conferimento di rifiuti da altri ambiti territoriali”, non può essere da 2 milioni di metri cubi. “Lo riteniamo eccessivo”, precisa. Secondo il primo cittadino, la Regione deve tenere conto “delle criticità del territorio”. Rispetto all’opzione termovalorizzatore, il sindaco scrive che “tale punto ci sta particolarmente a cuore, nonostante nel piano vengano individuati due termovalorizzatori certi, uno a Palermo e l’altro a Catania, il punto sopra descritto lascia la possibilità di nuovi termovalorizzatori ove insistono le discariche di rifiuti urbani. A Gela si è già manifestato contro tale ipotesi, si sono raccolte firme, insomma, la città non vuole un termovalorizzatore perché ritiene che sia un modo non idoneo di trattare i rifiuti”. Sull’ampliamento, il cui progetto è ancora in fase di verifica con un parere della Commissione tecnica specialistica che pone criticità, Di Stefano precisa che “un altro punto è l’enorme ampliamento della discarica, che verrebbe ampliata di 2.000.000 mc. Sappiamo che l’ampliamento della discarica di Timpazzo è ormai inevitabile, dopo il conferimento di rifiuti da altri ambiti territoriali, arrivando vicini alla saturazione, ma riteniamo eccessivo l’ampliamento a 2 milioni di metri cubi, risulterebbe il più grande ampliamento di discarica in Sicilia, e viste le previsioni del Piano Rifiuti 2024, che prevede la progressiva riduzione al 10% del conferimento in discarica, il quantitativo attuale dei conferimenti dei comuni dell’area gelese aderenti al SSR ATO 4, non si spiega un ampliamento che corrisponde al 22% dell’ampliamento totale di tutte le discariche presenti in Sicilia. La nostra preoccupazione e che Gela, ancora una volta, debba sacrificarsi per altri territori in cambio di nulla, aggravando la situazione ambientale dell’area, peraltro già compromessa”.
Nella missiva inoltrata alla Regione si sofferma infine sul “principio di prossimità”. “A pag. 46 del Piano, sono individuati i due termovalorizzatori di Palermo e Catania, con i relativi bacini. Anche in questo caso, come in tutti gli altri che prevedono la divisione di servizi in Sicilia, non si guarda ai bacini, alle distanze, alle convenienze dei Comuni, ma soltanto all’antiquata cartina delle ex province, ponendo la provincia di Caltanissetta nel bacino di Palermo. Gela dista solo 100 km da Catania, mentre ne dista quasi il doppio da Palermo (180 km), l’aver posto l’intera ex provincia di CL nel bacino Palermitano comporta per i comuni dell’Ato gelese un aggravio di spese legate al consumo di carburante, logoramento dei mezzi, orari di utilizzo del personale maggiori. In questo caso, per principio di prossimità, lo sdoppiamento della ex provincia di CL (già divisa in due diversi ambiti), con la parte nord che afferisce al termovalorizzatore di Palermo, mentre la parte sud si serve del termovalorizzatore di Catania, porterebbe ad un indubbio vantaggio ambientale, oltre al risparmio economico di uomini, mezzi e carburante. A pag.21 punto “b”, così cita: “smaltire i rifiuti negli impianti appropriati più vicini al luogo di produzione o raccolta (onde evitare la loro movimentazione tenendo conto anche se ricorra la necessità di impianti specializzati (es. per i rifiuti pericolosi): c.d. principio di prossimità”. In questo caso avvertiamo il pericolo di impianti nel nostro territorio inerenti il trattamento di rifiuti pericolosi. Come per i termovalorizzatori, Gela ha già dato il suo grande contributo in termini ambientali, non è interessata ad altri impianti che possano avere impatto con l’ambiente”. Il territorio locale già concentra l’intero ciclo dell’impiantistica sia dell’Ato Cl2 in liquidazione sia di Impianti Srr e della Srr4, da Timpazzo e fino al sistema di compostaggio di Brucazzi.