Denunciato dalla moglie, arriva l’assoluzione per un bracciante: era accusato di averla aggredita

 
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Gela. Assolto dopo la denuncia sporta dalla moglie. Si è concluso così il giudizio di primo grado ai danni del bracciante romeno Cristian Ciubotaru.

Denunciato dalla moglie. L’uomo, da diverso tempo residente in città insieme alla propria famiglia, è finito a processo con l’accusa di aver aggredito proprio la moglie e di averla minacciata. Davanti al giudice Antonio Fiorenza, i suoi legali di fiducia gli avvocati Maurizio Scicolone e Angelo Cafà, sono riusciti a dimostrare l’assenza dei presupposti d’accusa. La donna, sentita nel corso del dibattimento, ha ritrattato, in parte, le accuse, sottolineando come in più occasioni avesse litigato con il marito, arrivando a sua volta a picchiarlo. Per il pubblico ministero Pamela Cellura, però, la donna sarebbe stata sottomessa al marito e, per questa ragione, avrebbe ammorbidito il suo racconto. Non a caso, il pm ha chiesto la condanna a un anno di detenzione per l’imputato. La difesa, invece, ha ripercorso l’intera vicenda, sottolineando come la tensione in famiglia fosse sorta a causa delle difficoltà economiche attraversate. I difensori hanno insistito sull’assenza delle condizioni per contestare il reato di violenza privata. L’imputato e la moglie, peraltro, continuano a vivere insieme e sembrano aver superato il periodo di difficoltà. Alla fine, il giudice ha accolto la ricostruzione. 

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