Gela. “Durante il comizio mi definì delinquente pagato con i soldi dello Stato, facendo riferimento al fatto che sono un dipendente pubblico”. L’ha detto l’ex funzionario della squadra mobile di Caltanissetta, il poliziotto Giovanni Giudice, nel corso della sua testimonianza nel giudizio che si celebra nei confronti di Saverio Di Blasi. L’ex candidato a sindaco avrebbe pronunciato quelle parole nel corso di un comizio tenuto nel maggio di quattro anni fa, in piena campagna elettorale. “Mi accusava di non aver indagato dopo aver raccolto le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Rosario Trubia – ha detto ancora – che ha raccontato di possibili collusioni con la mafia dell’ex sindaco Rosario Crocetta”. Un comizio che è costato il processo a Di Blasi, da anni esponente di un’associazione ambientalista che ha più volte denunciato possibili illeciti anche nella pubblica amministrazione.
Difeso dall’avvocato Salvo Macrì, deve rispondere alle accuse rispetto all’ipotesi di diffamazione. Il poliziotto, per anni tra i responsabili del locale commissariato, è invece parte civile, con l’avvocato Ilenia Greco. Non è da escludere che possa essere prodotto una registrazione video del comizio.