Gela. Numeri e carte vanno ancora approfonditi e anche il consulente tecnico nominato dal giudice del tribunale delle imprese di Palermo vuole valutare con più attenzione l’entità effettiva del maxi credito vantato dall’Ato Cl2 in liquidazione nei confronti di Palazzo di Città. Una somma che supera i sedici milioni di euro e che si è accumulata nel tempo per i conferimenti negli impianti che sono stati gestiti da Ato, compresa la discarica Timpazzo (ora passata alla Srr4 e quindi alla “Impianti Srr”). L’azione in giudizio venne autorizzata dall’ex commissario Ato, l’avvocato Giuseppe Panebianco, che in più occasioni tentò di arrivare ad un’intesa con il Comune, ancor prima dell’insediamento della giunta Greco. Ipotesi, anche messe nero su bianco, se ne fecero tante, ma non è mai arrivato l’accordo conclusivo. Nessuna intesa è stata ratificata ufficialmente e Panebianco autorizzò l’azione per ottenere il credito che chiaramente è di entità tale da poter mettere in seria difficoltà i conti del municipio ma anche quelli di Ato (se non venisse incassato), adesso condotto dal commissario liquidatore Giuseppe Lucisano. L’ex liquidatore nominò l’avvocato Riccardo Rotigliano, che sta seguendo la procedura nell’interesse dell’ambito.
Da quanto emerge, il Ctu indicato dal giudice ha chiesto una proroga prima di depositare la consulenza, che consentirà al magistrato palermitano di verificare gli importi. Palazzo di Città è costituito e lo scorso anno, anche pubblicamente durante una seduta dell’assise civica, il sindaco Lucio Greco mise in discussione la fondatezza delle richieste finanziarie dell’Ato. Non è chiaro se dal momento dell’insediamento del nuovo commissario, ci siano state interlocuzioni tra Lucisano e il sindaco sulla questione del credito milionario. Anche i sindaci di tutti gli altri Comuni dell’Ato pare attendano di valutare quali scelte voglia assumere il commissario, pure su altri aspetti della fase di liquidazione.
