Debiti in aula, i consiglieri “superstiti” dicono sì ad impegni per 400 mila euro

 
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Gela. Pochi ma buoni se non fosse che, ancora una volta, l’aula del consiglio comunale dimostra l’assenza di una vera e propria maggioranza politica. Alla fine, in dodici sono riusciti ad approvare debiti fuori bilancio per un totale che sfiora i 440 mila euro.

Punti passati grazie alla presenza tra i banchi di una limitatissima rappresentanza sia del Partito Democratico che dell’ex Mpa e, soprattutto, di un’opposizione certamente collaborativa. I debiti fuori bilancio affrontati non hanno mancato di suscitare discussioni alla presenza del dirigente del settore affari legali Maurizio Lanza, del vice sindaco Fortunato Ferracane e del presidente del consiglio Giuseppe Fava.
Dopo i primi sì agli atti che si susseguivano, il dibattito è stato alimentata da un debito, stimato intorno ai quarantamila euro, sorto a seguito di uno dei tanti espropri autorizzati per consentire l’avvio dei lavori del complesso residenziale di Modernopoli, nella zona di via Butera. “Volevo capire – è intervenuto il socialista Piero Lo Nigro – se l’azione di rivalsa nei confronti dei responsasbili dell’associazione di comprensorio che hanno usufruito dell’esproprio per portare avanti i cantieri sia già stata avviata”.
Un quesito posto nel tentativo di riuscire ad ottenere quanto dovuto dai delegati dell’associazione di comprensorio autorizzati ad edificare in quell’area ma favoriti dagli espropri avallati dai tecnici municipali. “E’ necessario – ha chiarito Guido Siragusa dell’Udc – dare spiegazioni certe. Questo comune sta sprofondando a causa di debiti fuori bilancio  prodotti da cattive valutazioni econmiche delle aree da espropriare. E’ spesso capitato che terreni valutati dai funzionari dell’ente intorno ai venticinque euro per metro quadrato si siano trasformati, dopo la stima dei giudici civili, in terreni da circa ottanta euro al metro quadrato. Se qualcuno ha sbagliato, è giusto individuarlo. Stiamo continuando a pagare la superficialità dimostrata da altri”.
Dubbi dello stesso tenore sono stati esposti dal democratico Gaetano Orlando. “Non riesco a comprendere – è intervenuto – se sia possibile per il titolare di un’abitazione realizzata su lotti di terreno ancora al centro di contese tra gli originari proprietari e i funzionari comunali concludere un contrratto d’acquisto”.
Il dirigente del settore affari legali Maurizio Lanza e il vice sindaco Fortunato Ferracane hanno ribadito che, rispetto al debito formatosi per il piano costruttivo di Modernopoli  ma non solo, verrà chiesta la redazione di un report completo. Prezzi d’esproprio molto bassi per l’ente comunale e, invece, quadruplicati, se non addirittura quintuplicati, per i giudici ai quali si rivolgono i titolari rimasti senza terreni. Inoltre, i democratici Rocco Giudice e Vincenzo Ciriugnotta hanno sottolineato come la questione sia stata più volte sollevata, con tanto di atti d’indirizzo, senza produrre particolari effetti o impegni amministrativi. I piani d’edilizia economica e popolare, insomma, non smettono di suscitare clamore sopratttuto su un fronte strettamente economico. Il numero risicato di presenti ha convinto a rinviare la seduta al prossimo giovedì.
All’ordine del giorno rimagono ancora molti debiti fuori bilancio. Questa volta, perlomeno, il numero legale ha retto.

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