Gela. I capitoli finanziari, a Palazzo di Città, sono sempre aperti. Non c’è solo la strada tortuosa per il bilancio stabilmente riequilibrato, essenziale sotto dissesto. In aula, la maggioranza sta battendo il fronte dei debiti e della loro copertura. I civici di “Una Buona Idea”, gruppo di riferimento del sindaco Di Stefano, stanno portando avanti una dialettica a distanza con la burocrazia municipale, piuttosto concitata. Qual è il criterio seguito per i pagamenti di queste pendenze? Di fatto, pare non esista alcuna lista che detti la precedenza. Manca l’osservanza, come sottolineato dai civici e non solo, del principio di par condicio creditorum. Il capogruppo di “Una Buona Idea” Giovanni Giudice è stato tra i primi a sollevare il problema, con note ufficiali e azioni consiliari. Insieme agli altri esponenti civici ha chiamato in causa i dirigenti. “È essenziale capire come vengano istruiti i debiti fuori bilancio, mancando riferimenti precisi sulla cronologia. Nessuno vuole sottrarsi al voto, men che meno noi. Però – dice – se ci sono state inosservanze o errori, è giusto intervenire, individuando eventuali responsabilità”. L’opposizione ha votato l’atto di indirizzo avanzato da uno dei civici, il consigliere Sincero. Anche in questo caso, si richiedono iniziative istituzionali da portare avanti per arrivare ad un quadro preciso.
“Da quello che mi risulta – precisa il consigliere – il sindaco si sta muovendo su questa materia. L’opposizione? Sempre nel massimo rispetto, non capisco perché tratti i debiti come se fossero solo della maggioranza ma allo stesso tempo vota le variazioni di bilancio”. La prossima settimana, il sindaco ha indetto una riunione per una verifica puntuale sul tema, in presenza di quella burocrazia che è oggetto di non poche contestazioni. Ci sarà la parte politica, a partire dallo stesso Giudice.