"De Luca non è mio amico, sta con Schifani", Di Paola: "Giusta presenza sindaco, non siamo separati in casa"
Ancora una volta, Di Paola non mira ad alimentare diffidenze interne però qualche precisazione politica e di strategia non la risparmia
Gela. Per la prima volta, almeno dalla fase dell'agorà progressista e civica dello scorso anno, in questi giorni è sembrato che tra il sindaco Terenziano Di Stefano e il parlamentare Ars Nuccio Di Paola qualcosa non sia funzionato per come avrebbe dovuto. L'addio a “Una Buona Idea” sancito dal consigliere Massimiliano Giorrannelo, che ha aderito ai cinquestelle, entrando nel gruppo consiliare M5s, pare aver generato qualche scompenso politico. Sia il primo cittadino sia Di Paola non vogliono per nulla accentuare ma qualche traccia pare rimanere. Il vicepresidente Ars non intende generare fraintendimenti. Ieri, era a Messina, per una manifestazione sulla vicenda del ponte sullo Stretto, mentre Di Stefano colloquiava con Cateno De Luca e i suoi, durante l'iniziativa di “Sud chiama nord”, come abbiamo riportato. “De Luca? Non è un mio amico da quando ha scelto di stare con Schifani – dice Di Paola – se vuole parlarmi, deve essere lui a contattarmi. Con loro, ripeto, non parlo più da quando appoggiano Schifani che lo stesso De Luca ha definito padre nobile. Il sindaco è giusto che abbia partecipato all'iniziativa, dato che in giunta c'è l'assessore Filippo Franzone che ha aderito, insieme al suo gruppo, a “Sud chiama nord”. Comprendo che De Luca sia in difficoltà in questo periodo, visto che tutti i suoi voti social stanno andando verso La Vardera, che lo sta man mano scalzando”. Già ieri, nel corso dell'iniziativa cittadina, abbiamo riferito che l'approccio di De Luca non è certamente, verso il governo Schifani, conforme a quello d'opposizione di partiti come M5s e Pd, base del “modello Gela” di Di Stefano. “Il sindaco fa bene a guardare a trecentosessanta gradi – aggiunge Di Paola – un modello aperto può essere ancor più utile per dare servizi alla città e garantire lo sviluppo che vogliamo”. Il vicepresidente Ars, coordinatore regionale pentastellato, non torna troppo sulla vicenda Giorranello. “Non capisco tutto questo clamore – continua – non mi pare che quando il consigliere Lupo, che stimo, decise di lasciare il Movimento per aderire all'Mpa, informandomi giusto un'ora prima, io abbia sollevato questioni di tenuta della coalizione. Anche il consigliere Di Benedetto, di recente, ha lasciato una lista civica per sostenere la Lega. Sono scelte che possono starci. Giorrannello è stato assolutamente corretto. Ha informato per tempo il sindaco e il gruppo di “Una Buona Idea”. Rimane a sostegno totale del primo cittadino e della maggioranza. Non vedo quale sia il problema. Personalmente, ho un rapporto splendido con tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione. Se non sbaglio, non era mai accaduto, dopo un anno e mezzo di governo della città, che una maggioranza mantenesse tutti i propri consiglieri. Io lavoro per garantire che i quindici consiglieri che stanno con il sindaco possano rimanere compatti”. Ancora una volta, Di Paola non mira ad alimentare diffidenze interne però qualche precisazione politica e di strategia non la risparmia. “Giorrannello era uno di quelli che io contattai già prima delle amministrative, per farlo aderire al Movimento cinquestelle – conclude – scelse alla fine di stare nella lista di “Una Buona Idea”. Alle amministrative, mi sono concentrato sulla costruzione della coalizione e il Movimento cinquestelle perse propri esponenti, passati in altri partiti e liste. Ci può stare ma con il sindaco il rapporto rimane del tutto invariato. Separati in casa? Non esiste”.
In foto Di Paola insieme al sindaco Di Stefano
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