Gela. Una perizia sul contenuto delle intercettazioni effettuate nel corso dell’indagine che ha portato a processo anche tre carabinieri. La perizia chiesta dalla procura. La richiesta è stata formulata dal pubblico ministero Eugenia Belmonte davanti al collegio penale del tribunale presieduto dal giudice Veronica Vaccaro, affiancata dalle colleghe Silvia Passanisi e Marica Marino. Si è aperto, infatti, il dibattimento a carico di Giovanni Primo, Ernesto Licata D’Andrea e Marco Sassone, già tutti in servizio alla caserma del reparto territoriale dei carabinieri di via Venezia. Insieme a loro, a processo ci sono anche Orazio Spadaro, Angelo e Giacomo D’Andrea, Giuseppe Catania, Andrea Alessi, Roberto Motta, Daniele Russello e Rocco Di Caro.
I presunti legami del maresciallo Primo con il gruppo Alferi. Le accuse più pesanti mosse dai magistrati riguardano certamente il maresciallo Giovanni Primo, ritenuto vicino al gruppo criminale degli Alferi. Per gli altri imputati le accuse vanno dall’accesso abusivo a dati informatici alla falsa testimonianza con l’obiettivo di aggiustare cause civili, favorendo imprenditori ed esercenti di fiducia. Nel dibattimento, parti civili sono il ministero dell’interno e quello della difesa, rappresentati dall’avvocato Giuseppe Laspina. Parte civile è anche l’ex dipendente di uno degli imputati, rappresentata in aula dall’avvocato Giusy Ialazzo. Tutti i difensori, in ogni caso, hanno chiesto un termine per valutare il contenuto dei verbali d’intercettazione. Così, si ritornerà in aula il prossimo 6 aprile. In quell’occasione, verranno sentiti i primi otto testimoni citati dai magistrati della procura. Nel pool di difesa che ha esposto le proprie richieste istruttorie davanti al collegio ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Raffela Nastasi, Antonio Gagliano, Maurizio Cannizzo, Angelo Licata, Fabrizio Ferrara, Nicoletta Cauchi, Raimondo Maira e Rosario Magliarisi.
