Gela. “L’atteggiamento di Caltaqua sembra rimanere immutato e immutabile rispetto alle vessazioni e al malessere che ha causato alla collettività”. Con queste parole il consigliere provinciale Salvatore D’Arma critica l’atteggiamento della società spagnola che gestisce il servizio idrico.
“Caltaqua ricatta, minaccia e pretende aumenti – afferma D’Arma – I rappresentanti istituzionali, l’Ato e il suo presidente, in nome della legalità, della trasparenza e degli interessi della collettività devono continuare nell’opera chiarificatrice di atti e danni subiti, con scelte chiare e risolutrici. Al peccato originale di un contratto capestro per i cittadini – continua il consigliere – si deve agire con coraggio e l’onestà di chi non ha niente da spartire con Caltaqua. Altro che richieste d’aumento e minacce di ritorsioni. Si pensi al superamento con la gestione pubblica e si affronti il vergognoso nodo del ruolo di Siciliacque, società a partecipazione regionale con il 40%, che spadroneggia sui costi, mantenendosi lontana e sorda alle esigenze dei territori.”