Gela. Gli asset fondamentali per uno sviluppo vero del territorio locale vanno valorizzati, con investimenti mirati. Il segretario provinciale del Pd Peppe Di Cristina, nel corso della direzione convocata nel pomeriggio di oggi, è tornato a battere sulle direttrici principali, dal porto ad una visione industriale, che significhi sviluppo sostenibile senza lasciare indietro nessuno. Non è un caso che nella sua segreteria provinciale, a breve, verrà ufficializzato, tra gli altri, l’ingresso di Giuseppe Favitta, che è nel partito cittadino e in segreteria con Di Cristina avrà la delega proprio all’industria. Chiaramente il Pd guarda a tutto il territorio della provincia. “La nuova bozza del Recovery Fund è per certi aspetti deludente, noi chiediamo più risorse per il Sud sulla strada tracciata dall’ex ministro Giuseppe Provenzano. A partire dal tema delle infrastrutture che deve entrare con più forza nella discussione pubblica. Noi pensiamo al potenziamento del porto di Gela – ha detto dando lettura della relazione – e alla sua visione industriale, al ruolo strategico che dovrà svolgere Caltanissetta con la stazione di Xirbi e con il completamento della 640, ma anche alla linea ferroviaria Modica-Gela-Caltanissetta e soprattutto alla rete stradale interna, per esempio Caltanissetta-Mussomeli. Accanto alle infrastrutture serve una visione di futuro, per questo dobbiamo guardare agli strumenti che abbiamo, le Zes, e a quanto potremo ottenere, ovvero il Contratto istituzionale di sviluppo e la Strategia nazionale per le aree interne, non come forme di finanziamento ma come occasioni per ripensare la vocazione produttiva dei nostri territori attorno alla filiera agroalimentare, al turismo, alla ricerca e all’industria sostenibile e di qualità. L’emergenza sociale, però, richiede anche risposte immediate per lavoratori e imprese che già prima della pandemia erano in difficoltà e oggi non ce la fanno più”. E’ evidente la continuità politica e di strategia tra Di Cristina e l’ex ministro Provenzano, ora vicesegretario nazionale del partito. I dem gelesi hanno sempre avuto come riferimento romano proprio l’x ministro. Zes e Cis, del resto, sono punti nevralgici del programma ministeriale che era stato impostato da Provenzano, fino all’avvicendamento con l’esecutivo Draghi. Di Cristina sta cercando di mettere insieme un partito che abbia la possibilità di dialogare con i territori e l’opera di riorganizzazione è in atto. “Pensiamo che occorra segnare una svolta netta e per farlo servirà anche costruire un partito che abbia un impianto culturale e un modello organizzativo più forti, che sappia essere sempre autonomo da logiche di potere che rischiano ancora oggi di inquinare la nostra libertà. Martedì prossimo insieme ai segretari dei circoli completeremo la segreteria, che resterà aperta ad un successivo allargamento per un lavoro programmatico in cui sarà evidente il nuovo corso del Pd. Sul modello di quanto fatto da Letta – ha detto ancora – proporremo un documento che servirà per istruire una discussione in tutti i circoli e per promuovere iniziative tematiche aperte all’esterno. Partendo da un incontro dei nostri amministratori locali. A valle di quella discussione organizzeremo un’assemblea dei segretari di circolo per discutere della riorganizzazione provinciale del partito e dei suoi problemi organizzativi”. L’attenzione è rivolta agli investimenti e agli strumenti istituzionali messi in campo nei mesi anche dal Pd nazionale, con il lavoro di Provenzano. In città, si attendono vere notizie sull’accordo di programma e sull’area di crisi, ma appunto anche sul porto, sulla Zona economica speciale e sul Contratto istituzionale di sviluppo.
Non ha dimenticato neanche il caos vaccini dell’ultimo periodo. “Da noi serve un cambio di passo nella gestione regionale e di Asp, servono più controlli da parte delle amministrazioni locali e atteggiamenti coerenti – ha aggiunto – il caos di Caltanissetta e Gela negli durante le vaccinazioni dimostra una strategia deludente. Noi chiediamo spazi sicuri per le vaccinazioni, da più di un mese abbiamo chiesto che si potesse avere un hub a Gela, cosa che ancora non c’è, così come abbiamo chiesto per esempio il coinvolgimento dei medici di medicina generale e informazioni chiare e trasparenti”. Di Cristina non ha toccato il capitolo nella sua relazione, davanti alla direzione provinciale, ma in città i dem, a breve, dovranno sciogliere il nodo dei rapporti politici con il sindaco Lucio Greco. La maggioranza è in affanno, adesso con il fiato ancora più corto a causa dell’ala critica che si è rivoltata contro il sindaco, perché certa che serva una vera condivisione. Il caso di Italia Viva ha aperto un fronte di contestazione interna, con pochi precedenti in questi due anni, almeno per intensità. La settimana che si apre domani potrebbe essere quella buona per l’incontro tra la segreteria cittadina dem e il sindaco. Il neo segretario Guido Siragusa potrebbe avere interlocuzioni con Greco. Del resto, non era stato escluso durante la direzione cittadina. I dem guardano alla crisi della maggioranza e il consigliere comunale Alessandra Ascia, venerdì in consiglio, al culmine della tensione, ha parlato di una “maggioranza che non c’è più”. Cosa faranno i dem non è semplice prevederlo. Potrebbero chiedere l’azzeramento della giunta, mettendo sul tavolo un programma per il rilancio dell’azione amministrativa. Greco, al momento, non sembra volerne sapere di aprire un tavolo di confronto con l’ala critica e va per la sua strada. Il ritorno del Pd in giunta potrebbe generare altri effetti politici collaterali, in una fase già piuttosto complicata.