Dalle provinciali e fino all'Ato rifiuti, tra Di Stefano e Mpa fiducia reciproca ai minimi ma non è tempo di cambi
La fiducia reciproca non è più quella di un tempo ma i rapporti personali non sembrano intaccati. Una disamina politica verrà fatta ma tempo e modalità saranno scanditi dal primo cittadino
Gela. Le distanze e le diffidenze reciproche sono ormai conclamate. Come abbiamo riportato negli ultimi giorni, nel rapporto politico tra gli autonomisti dell'Mpa, adesso parte integrante di “Grande Sicilia”, e il sindaco Di Stefano, gli entusiasmi della campagna elettorale di un anno fa sembrano un lontano ricordo. Le provinciali di secondo livello e il sostegno che i lombardiani hanno dato al presidente del Libero Consorzio Tesauro e a Forza Italia, hanno lasciato un segno profondo. Non si può fare finta di nulla e lo pensa anche il sindaco, che fino all'ultimo ha tentato di aver un supporto dagli autonomisti, che probabilmente, in campo provinciale, gli avrebbe consentito di scalare la vetta con maggiori possibilità piuttosto che vedersi dietro ai due esponenti di centrodestra, lo stesso Tesauro e il sindaco di Niscemi Conti. Le frecciate arrivano da entrambi i fronti. Gli autonomisti hanno abbandonato la strategia sottotraccia. Rivendicano la loro collocazione nel centrodestra e la piena consapevolezza del sindaco che il patto politico può valere in città ma senza vincoli in altri contesti elettorali. E' stato così alle provinciali e i lombardiani non rinnegano nulla, neanche il monito sugli “appetiti” degli alleati concentrati intorno all'assessorato ai servizi sociali del loro riferimento nel governo cittadino, Valeria Caci. Un faccia a faccia tra Di Stefano e gli esponenti Mpa potrebbe tenersi ma difficilmente sancirà lo sciogliete le righe. Il sindaco non ha alcuna intenzione di riaprire il capitolo giunta, soprattutto con il bilancio stabilmente riequilibrato ancora da approvare e con tutte le emergenze quotidiane, che non mancano mai in municipio. La fiducia reciproca non è più quella di un tempo ma i rapporti personali non sembrano intaccati. Una disamina politica verrà fatta ma tempo e modalità saranno scanditi dal primo cittadino. Gli altri alleati, reduci dalla mini crisi interna, non intendono rituffarsi nel risiko di una giunta da ritoccare in corso d'opera. I progressisti (Pd e M5s) e gli stessi civici, piuttosto chiaramente, le insofferenze verso gli autonomisti non le hanno nascoste. Però, è possibile che si vada avanti con questo schema di governo, almeno per i prossimi mesi, salvo che i lombardiani non decidano diversamente e di loro iniziativa. I segnali di un rapporto non più idilliaco non mancano né l'Mpa-”Grande Sicilia” intende abdicare alla linea nazionale, regionale e provinciale, che pone il gruppo in area centrodestra. La vicenda dell'Ato rifiuti in liquidazione sembra emblematica. Fino a oggi, il sindaco Di Stefano non si era mai esposto sulla liquidazione da chiudere prima possibile e su un modus operandi del commissario Lucisano, ritenuto non più adatto alle esigenze dell'ambito e della governance del ciclo locale dei rifiuti. Il commissario ha sempre avuto il pieno supporto dell'Mpa locale ma le vicende interne alla maggioranza iniziano a fare capolino. Il sindaco pare sentirsi con le mani libere, senza preoccupazioni di sorta circa eventuali garanzie da concedere agli autonomisti, pure nella governance di Ato rifiuti.
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