Gela. A settembre, la direzione cittadina del Pd torna a riunirsi. Il segretario Guido Siragusa, tra le altre cose, proporrà un’iniziativa, che probabilmente coinvolgerà l’ex ministro Giuseppe Provenzano, oggi vicesegretario nazionale dem. Il segretario locale, in attesa di riunire i suoi, torna però a tracciare un confine sempre più ampio tra il partito e l’amministrazione comunale. L’alleanza di due anni fa non esiste più e Siragusa è piuttosto netto nel confermarlo. “La giunta? Per il Pd, il giudizio è più che delineato, una bocciatura, senza possibilità di riparazione – dice – manca una visione, si vive solo di impegni, pacche sulle spalle, senza una vera pianificazione. Gli ultimi veri lavori pubblici risalgono al 2014 e oggi sono in corso quei pochi assicurati dal “Patto per il Sud”. Non è mai stato raggiunto neanche un risultato. Ormai, un finanziamento da 100 mila euro diventa una notizia. Ho letto i provvedimenti e i decreti regionali di definanziamento. Nonostante gli annunci, invece, non ho visto quelli che dovrebbero servire a recuperare i fondi. Ripeto, manca una visione e non c’è neanche la capacità di ammetterlo. Nella giunta c’è troppa supponenza. E’ impossibile collaborare”. Una disamina senza troppe vie di uscita per il sindaco Lucio Greco e i suoi assessori. Siragusa è convinto che gli obiettivi iniziali siano stati mancati. “Se non sbaglio, c’era chi diceva che il rapporto contrattuale con Caltaqua sarebbe stato risolto – aggiunge – noi non l’abbiamo mai annunciato. Invece, chi l’ha detto dovrebbe spiegare ai cittadini cosa è accaduto. I rapporti con Eni? Non mi pare ci siano stati molto cambiamenti. Questa è l’amministrazione che avrebbe dovuto stracciare il protocollo di intesa. Questo non è accaduto. Sul porto, niente si muove, anche se sono state annunciate ripetutamente gare e conclusioni di iter, mai confermate. Solo annunci, come quelli dell’assessore regionale Marco Falcone”. Siragusa parla a chiare lettere di un “fallimento” della giunta. I dem, lo scorso anno, lasciarono l’assessorato all’ambiente e non sono più ritornati sui loro passi. Il rapporto si è interrotto definitivamente. “Il nostro assessore non aveva affatto i programmi che oggi l’amministrazione cerca di attuare. Aveva proposto un compostaggio comunale, individuando anche i fondi, che fine ha fatto? Ci troviamo con la Tari aumentata e la città sempre più sporca. Nessuno ha il coraggio di dire che questo accade perché continua a diminuire la percentuale di raccolta differenziata mentre aumenta l’indifferenziata e quindi i costi di conferimento in discarica sono sempre più elevati – dice ancora – sulla Tari, sono pronto a confrontarmi, pubblicamente, con Greco e con l’assessore Giordano. E’ assurdo avere una Tari uguale per tutti, così si disincentiva chi fa una corretta differenziata. La gestione Messinese e quella del commissario erano state fallimentari, anche sui rifiuti. Quella Greco lo è altrettanto. Si finge di essere contrari all’aumento dei conferimenti a Timpazzo, ma sta diventando la discarica di mezza Sicilia. Si fa finta di essere contro le scelte del sindaco di Butera e dell’amministratore della “Impianti Srr” ma questa amministrazione è praticamente sottomessa ai diktat”. Secondo il segretario dem, ad oggi l’amministrazione Greco si è caratterizzata non per veri risultati, ma per altro.
“Amministrare non significa dare incarichi – continua – credo che da questo punto di vista, il sindaco abbia già superato i suoi predecessori. Non si governa una città con gli incarichi, affidati sotto varia forma, oppure pensando di dare la colpa sempre e comunque a chi c’era prima”. Neanche troppo sullo sfondo, da un punto di vista politico, si staglia il rapporto tra l’avvocato Greco e Forza Italia. “Una giunta a tre, Greco, Mancuso e Di Stefano? Lo escludo – continua il segretario dem – non è sufficiente rilasciare un’intervista sui giornali per pensare di poter incidere sulla linea del governo cittadino. Quella del sindaco è una giunta a due, con Mancuso. L’amministrazione comunale è schiacciata tutta su Forza Italia. E’ una scelta legittima fatta dal sindaco, che vuole assecondare le esigenze di un candidato alle prossime regionali, come Mancuso. Del resto, a Mancuso interessa avere un secondo assessore e un altro candidato per le regionali, vestito però da Greco e purchè non prenda troppi voti. Vedo solo una giunta Greco-Mancuso, mentre tutti gli altri, che stimo anche personalmente, mi sembrano vivere alla giornata, ancora piuttosto confusi”. Quella del Pd è ormai una strada politica che non incrocia quella dell’amministrazione comunale, nonostante l’accordo di due anni fa. I dem “bocciano” il primo cittadino e i suoi, in attesa di costruire un’alleanza proiettata verso le regionali e con l’obiettivo del dopo-Greco.