Da zona abbandonata a polmone verde | Il Parco Dubini di Caltanissetta e la sua storia poco conosciuta
Parco Dubini a Caltanissetta: da sanatorio fascista abbandonato a polmone verde, con santuario, eventi e misteri sepolti.

Il parco
Il Parco Dubini, situato sulla collina di Sant’Elia a Caltanissetta, è oggi un polmone verde di oltre 4 ettari, ma la sua storia affonda le radici in un passato affascinante e controverso. Inaugurato come Sanatorio Dubini nel 1933, dedicato al dermatologo Angelo Dubini, divenne un simbolo della sanità nissena e fu persino visitato da Benito Mussolini nel 1937. Durante il regime fascista, rappresentò all’avanguardia per la lotta alla tubercolosi, ospitando anche figure di rilievo come Giorgio La Pira. Dopo il declino e decenni di abbandono, il parco è stato riaperto al pubblico nel maggio 2017 grazie a un intervento dell’ASP, recuperando un patrimonio di natura e architettura storica.
Struttura, natura e usi attuali
Il parco si estende su un’area che originariamente faceva parte del grande giardino del conte Testasecca e successivamente ospitava il Sanatorio Dubini.Oggi è suddiviso in più zone: dal prato inglese con laghetto e fontanella, passando per l’area sgambamento cani attrezzata, fino alla zona boschiva con pini secolari e sentieri frequentati da aironi, barbagianni e coturnici. Al suo interno si trova anche un santuario mariano con giardino di rose e lavanda, luogo di meditazione e spiritualità convivente con la vita urbana. Negli ultimi anni, è diventato sede di eventi come la “Passeggiata del benessere” promossa da UNICEF e Legambiente, attestando la sua funzione di spazio comunitario e culturale.
Curiosità: dall’elisuperficie alle messe nere
Una curiosità affascinante riguarda la riqualificazione dell’elisuperficie, osteggiata da legami paesaggistici e polemiche, e i rumor denunciati dal personale ASP sul rischio di “messe nere” durante gli anni di degrado . Oggi, il sito ospita la centrale operativa del 118, un centro dati e un ambizioso progetto per sede dell’istituto zooprofilattico, trasformando il luogo in un centro di eccellenza sanitaria e sociale per la provincia nissena.
