“Da noi nessuna lobby”, Cosentino: “Di Stefano rincorre il potere, Scerra figlioccio della politica”

 
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Gela. “Nessuna propaganda e niente bande musicali”. Il comizio finale del patto largo centrodestra-moderati l’ha aperto il parlamentare nazionale di FdI Carolina Varchi, designata assessore nella giunta del candidato a sindaco Grazia Cosentino. Uno dei riferimenti regionali e nazionali del partito ha iniziato subito a spron battuto anche “sulle vicende giudiziarie personali di qualcuno che non possono essere di una coalizione”. Il centrodestra dei partiti guarda ai numeri della piazza e all’appoggio “pieno” del governo nazionale e regionale. Varchi ha parlato di “fatti” riferendosi ai fondi Fsc con la copertura di un progetto da sempre riproposto, quello del nuovo ospedale. Le cinque liste cosentiniane si stringono intorno all’ex dirigente comunale. “Ho lavorato per trentotto anni e spesso ho dovuto vedere vanificati i miei sforzi a causa di una politica che non è riuscita a raggiungere gli obiettivi”, ha detto. “Sono una donna libera”, ha continuato. Il centrodestra allargato ai moderati respinge l’idea delle “lobby” che più volte è stata avanzata dall’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo e poi dal parlamentare Ars Cateno De Luca. Cosentino ha risposto ad entrambi e allontanato l’ombra degli interessi sul sistema rifiuti. “L’ampliamento della discarica Timpazzo era già stato deciso e finanziato nel 2021”, quando alla guida della Regione c’era il presidente Musumeci.

Ai lombardiani ha rinfacciato il controllo totale delle istituzioni che sul territorio coordinano il sistema rifiuti. “La mia non è stata un’autocandidatura a differenza di altre”, ha sottolineato dal palco. La programmazione del servizio idrico che non c’è l’ha addebitata al presidente Ati Massimiliano Conti. “Invece di occuparsi della distribuzione dell’acqua fa campagna elettorale in una città non sua e si limita a distribuire volantini”, ha spiegato. “Di Stefano è lo specialista delle insalate per il potere – ha attaccato ancora – Scerra è il figlioccio della politica. Ha trasformato la campagna elettorale in una carnevalata. Ha fatto della cultura del sospetto la linea della sua campagna elettorale, avvelenando i pozzi. Io incandidabile? Scerra guardi a casa sua”. Cosentino nell’ultimo giorno utile attacca a testa bassa e cerca di prendere la testa della corsa, mirando direttamente a chi la politica l’ha fatta anche a livello amministrativo.

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