Da mesi attendono i soldi della mobilità 2017, il “calvario” di ventotto ex Smim

 
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Gela. Da maggio aspettano di ottenere il pagamento della mobilità in deroga 2017. Un percorso ad ostacoli per ventotto operai ex Smim, che è stata una delle più importanti aziende metalmeccaniche dell’indotto Eni. Dagli uffici Inps di Caltanissetta non arrivano notizie e i lavoratori non sanno a che santo votarsi. I contatti con i funzionari degli uffici nisseni sarebbero costanti, ma i pagamenti non arrivano. Una vicenda resa ancora più paradossale dal fatto che c’è stato il riconoscimento dell’area di crisi complessa (dopo la riconversione green della raffineria Eni di contrada Piana del Signore) e almeno in teoria questi lavoratori dovrebbero usufruire di una corsia preferenziale. Invece, niente di tutto questo e i soldi proprio non si vedono.

Molti di loro, pur inseriti nel bacino di disponibilità degli operai usciti dal ciclo produttivo di raffineria, non sono mai stati riassorbiti. Quei pochi ammortizzatori sociali rimasti sono spesso l’unica ancora di salvezza per le famiglie.

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